“Incoraggiamo i passi intrapresi dalla Cenco (Conferenza Episcopale Nazionali del Congo) per aprire la strada al vero dialogo tra i figli e le figlie del Paese per evitare il peggio” ha affermato Jean-Marc Kabund, Segretario Generale dell’Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale (Udps), che fa parte del Raggruppamento delle Forze politiche e sociali acquisite al cambiamento (“Le Rassemblement”).
I Vescovi stanno cercando di mediare tra “Le Rassemblement” e i firmatari dell’accordo del 18 ottobre, ovvero la maggioranza del Presidente Joseph Kabila e una parte dell’opposizione (vedi Fides 18/10/2016). L’obiettivo è quello di arrivare ad una sintesi delle posizioni di entrambe le parti. “Quale possa essere questa sintesi rimane ancora un’incognita. Probabilmente sarà il frutto di un ‘compromesso’ in cui ciascuna delle due parti dovrà cedere qualcosa per ottenere qualcos’altro” afferma una nota inviata all’Agenzia Fides dalla “Rete Pace per il Congo”.
L’accordo del 18 ottobre prevede la creazione di un governo di unità nazionale guidato da un Primo Ministro proveniente dall’opposizione che ha partecipato al dialogo, con la missione prioritaria di organizzare le elezioni presidenziali entro la fine del mese di aprile 2018. In esecuzione dell’accordo Kabila ha nominato il deputato dell’opposizione Samy Badibanga.
“Ci si può chiedere se la nomina di Badibanga possa contribuire alla formulazione di questa sintesi di compromesso. In effetti Samy Badibanga è membro dell’opposizione che ha partecipato al dialogo e, nello stesso tempo, è membro (anche se radiato o auto-escluso) di un partito, l’Udps, che fa parte del Raggruppamento. Egli potrebbe dunque essere l’anello di congiunzione tra le due parti” afferma la nota.
La questione principale rimane il futuro politico di Kabila. Nonostante la Costituzione preveda che non possa ricandidarsi per un terzo mandato, il mancato rispetto della scadenza elettorale (fine dicembre 2016) per l’elezione di un nuovo Capo dello Stato, viene imputato dall’opposizione ad un tentativo di Kabila di modificare la Carta Costituzionale per cercare di ottenere il terzo mandato.
Secondo la stampa congolese “Le Rassemblement” ha fatto importanti concessioni, tra cui l’accettazione di un periodo di coabitazione con Kabila durante la transizione che dovrà condurre ad elezioni trasparenti, senza però la partecipazione del Presidente uscente.
(30/11/2016 Fonte: Fides)
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