La Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (Ceni) della Repubblica Democratica del Congo ha pubblicato il calendario elettorale completo, atteso da tempo. “È un calendario molto ambizioso – commenta una nota inviata all’Agenzia Fides dalla Rete Pace per il Congo – poiché prevede di poter organizzare tutte le elezioni in soli due anni: le elezioni dirette dei Deputati provinciali e dei Consiglieri comunali e di settore (25 ottobre 2015); le elezioni indirette dei Senatori nazionali (17 gennaio 2016), dei Consiglieri urbani, dei borgomastri e dei capi di settore (20 gennaio 2016), dei governatori e vice governatori (31 gennaio 2016), dei sindaci e vice sindaci (7 marzo 2016); le elezioni dirette del Presidente della Repubblica e dei Deputati nazionali (27 novembre 2016)”.
“Si tratta di un programma molto fitto di appuntamenti elettorali: un totale di ben otto elezioni, dirette e indirette, e ci si può ben chiedere se sarà possibile organizzarle tutte entro le date stabilite, soprattutto se si tiene conto che in ben otto anni (dall’inizio del 2007 fino alla fine del 2014), si è riusciti ad organizzarne solo due: le tanto contestate presidenziali e legislative del 2011” afferma la nota. Molti osservatori temono che un eventuale ritardo che si verifichi in una determinata tappa, comporti lo slittamento anche delle tappe successive. Nonostante tutto, la Ceni ha assicurato che sarà possibile rispettare tutte le date stabilite per ogni elezione, ma a certe condizioni.
La prima condizione riguarda la questione del finanziamento. Per l’organizzazione dell’insieme delle elezioni, la Ceni prevede che sarà necessario 1.145.408.680 dollari, e assicura di avere già concordato con il governo un piano di erogazione di questi fondi. Ma ci si può anche chiedere dove il governo riuscirà a trovare questa somma considerevole, se il bilancio nazionale annuale è di soli 9 miliardi di dollari. Vari membri dell’opposizione e della società civile prevedono già che questa difficoltà di ordine economico possa essere utilizzata dal regime al potere come pretesto per sospendere e rimandare l’organizzazione delle elezioni presidenziali e legislative del 27 novembre 2016.
La seconda condizione, di ordine legislativo, riguarda l’approvazione e la promulgazione della legge sulla ripartizione dei seggi alla Camera dei deputati nazionali secondo le varie circoscrizioni elettorali.
Per superare queste difficoltà l’opposizione suggerisce di invertire l’ordine del processo elettorale, iniziando con le elezioni dei deputati provinciali, dei senatori nazionali e dei governatori delle province nel 2015, continuando con le elezioni presidenziali e legislative nel 2016, per terminare con le elezioni municipali e locali dopo il 2016.
Per quanto riguarda le difficoltà di ordine economico, il budget elettorale, stimato in oltre un miliardo di dollari, dovrà essere rivisto verso il basso e adattato alla realtà congolese. “A questo proposito, dov’è andato a finire il materiale (urne di plastica, cabine elettorali, computer, altri kit, ecc) utilizzato nelle elezioni precedenti ?” conclude la nota. – L.M. – Fides.org
rd congo
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