La Corte penale internazionale dell’Aia (Cpi) ha aperto un’inchiesta sulle atrocità commesse in Repubblica Centrafricana.
Gli atti su cui indagherà la Corte includono omicidi, stupri e persecuzioni, perpetrati nei pesanti scontri settari iniziati nel 2012. L’annuncio dell’avvio dell’inchiesta è stato dato dal procuratore Fatou Bensouda, che cercherà di portare davanti alla giustizia gli autori delle violenze compiute negli scontri fra i ribelli musulmani Seleka e i miliziani cristiani anti Balaka. “La lista delle atrocità è infinita, non posso ignorare questi presunti crimini”, ha dichiarato Bensouda. Il procuratore ha dichiarato che durante le indagini preliminari i suoi colleghi hanno studiato “informazioni rilevanti provenienti da una serie di fonti”. Tali informazioni, ha aggiunto Bensouda in una dichiarazione scritta, “forniscono una base ragionevole per credere che sia i Seleka sia gli anti Balaka hanno commesso crimini contro l’umanità e crimini di guerra, fra cui omicidio, stupro, sfollamento forzato, persecuzioni, saccheggi, attacchi contro le missioni umanitarie e sfruttamento di bambini sotto i 15 anni in combattimento”.
Il gruppo per i diritti umani Human rights watch ha accolto positivamente l’annuncio del procuratore. “Un’indagine imparziale per identificare i responsabili dei crimini più seri di entrambe le parti è cruciale per rendere giustizia alle vittime e dare il chiaro segnale a tutti gli autori delle violenze che risponderanno di fronte alla giustizia”, ha detto Richard Dicker, direttore del programma di giustizia internazionale di Hrw. Quella annunciata oggi è la seconda investigazione della Cpi sulla Repubblica Centrafricana: la prima vede imputato l’ex vice presidente del Congo Jean-Pierre Bemba per avere comandato i ribelli nell’esecuzione di omicidi, stupri e saccheggi fra il 2002 e 2003. Il processo a Bemba è iniziato nel 2010 e l’imputato è ora in attesa di verdetto. – La Presse