Il governo austriaco intende affidare le richieste di asilo a Paesi terzi, affinché le procedure di asilo possano essere eseguite già al di fuori dell’Unione europea. Lo ha dichiarato ieri al quotidiano Die Welt il cancelliere Karl Nehammer. “Accordi corrispondenti con Paesi terzi sono possibili, come dimostra l’esempio del Rwanda: il Paese africano ha già raggiunto un accordo con la Danimarca”, ha aggiunto Nehammer.
Nel settembre del 2022, la Danimarca e il Rwanda hanno firmato una dichiarazione sul possibile trasferimento di richiedenti asilo nel Paese africano.
Secondo il leader austriaco, una tale mossa ridurrebbe significativamente la migrazione poiché i migranti non metterebbero piede sul suolo europeo e “non potrebbero più nascondersi nell’Ue o chiedere asilo in più Paesi europei contemporaneamente”, ha affermato, secondo Euractiv.
Anche il Regno Unito ha concordato con il Rwanda di pagare più di 152 milioni di dollari in finanziamenti per lo sviluppo, più i costi di elaborazione e integrazione per i richiedenti asilo provenienti dal Regno Unito. Coloro che cercano di chiedere asilo in Gran Bretagna verrebbero inviati in Rwanda, e nel caso di via libera al diritto d’asilo, gli sarebbe garantita protezione nello Stato.
Tuttavia, il piano del governo britannico ha incontrato diversi ostacoli, non ultimo una decisione legale di uno dei principali tribunali del paese, che lo ha respinto in quanto illegale.
Non è noto come il piano di Vienna si adatterà al Paese e alle leggi dell’Ue.