Riflettori puntati sull’Africa al Gran Finale del RomaEuropa Festival (Ref), appuntamento culturale che chiuderà i battenti domenica 19 novembre all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone della capitale. Alle ore 17 aprirà l’evento il nigeriano Qudus Onikeku, tra i più interessanti esponenti della scena coreografica internazionale, impegnato, in Sala Petrassi, con la seconda replica (debutto il 18 novembre alle ore 21.00) del suo folgorante RE:incarnation: un rituale collettivo in cui si intrecciano l’idea di tempo non lineare della cultura yaruba e i canoni della performing arts della cultura europea. Dall’inferno al paradiso, dalla metropoli all’incontaminata foresta, Re:incarnation chiama a raccolta i suoi urban della nuova scena musicale nigeriana e introduce i ritmi che animeranno l’intera giornata.
È un dialogo musicale quello costruito alle ore 18:30 in Teatro Studio Gianni Borgna dal maliano Ballaké Sissoko e Lorenzo Bianchi Hoesch, tra gli artisti più rilevanti della scena etnica e jazz. Il loro Radicants è ancora una volta un dialogo tra tradizione e innovazione, elettronica e musica acustica, Europa e Africa, un percorso di relazione volto alla costruzione di un unico universo sonoro.
Sono i suoni dell’acclamato Bombino, ad abitare alle ore 20 la Sala Sinopoli. L’acclamato artista, definito “la stella più luminosa del desert blues”, l’artista nigerino torna al Ref per presentare dal vivo il suo ultimo album Sahel e conquistare il pubblico con il suo stile inconfondibile, meditativo e terroso, energico e coinvolgente.
Chiude la serata alle ore 21:30 l’atteso ritorno della regina dell’afrofuturismo Fatoumata Diawara, originaria dal Mali, vera e propria icona della contaminazione, capace di spaziare dall’afrobeat al jazz, dal pop all’elettronica senza mai tradire le sue radici. L’artista presenta live il suo ultimo album London Ko, prodotto con Damon Albarn. Generi, ritmi, passato e futuro si fondono in questa nuova mappa geografica per un viaggio cosmico sospeso tra mito e realtà.