La Corte d’Appello di Kigali, in Ruanda, ha confermato ieri la sentenza di condanna a 25 anni di carcere che era stata emessa in primo grado contro Paul Rusesabagina per atti di terrorismo durante il genocidio degli anni Novanta.
Rusesabagina, la cui figura di eroe è stata messa in scena nel film hollywoodiano Hotel Rwanda, ha ammesso di far parte della piattaforma di opposizione Mrcd ma ha sempre negato ogni responsabilità per gli attacchi attribuiti al braccio armato di questo movimento, l’Fln, perpetrati in Rwanda nel 2018 e nel 2019. Lo riportano le agenzie internazionali.
La sentenza di Appello è una seconda battuta d’arresto per l’accusa ruandese, che aveva chiesto la condanna all’ergastolo sia in primo grado che in appello. Secondo la Corte infatti i 25 anni di carcere “corrispondono alla gravità del suo reato”.
La sentenza di ieri è stata letta in assenza dell’imputato principale perché dall’inizio del processo Paul Rusesabagina boicotta le udienze in segno di protesta. I suoi parenti denunciano un verdetto senza alcuna legittimità, emesso da una giustizia su ordine e volto a spaventare tutti i critici di Paul Kagame.
Nel settembre scorso venti persone erano state condannate insieme a Rusesabagina per i loro legami con l’Fln. Tra questi anche Callixte Nsabimana, ex portavoce del movimento, che in Appello ha visto la sua condanna ridotta da 20 a 15 anni.