Una nuova forza militare congiunta, composta da 5000 uomini e dotata di mezzi aerei, terrestri e di intelligence, è stata istituita nell’ambito dell’Alleanza degli Stati del Sahel (Aes). L’annuncio è stato dato ieri dal ministro della Difesa del Niger, il generale Salifou Mody, che ha descritto il dispositivo come “praticamente pronto” e in procinto di diventare operativo.
Questa forza unificata rappresenterebbe una risposta strategica ai ripetuti attacchi jihadisti che colpiscono da anni i Paesi membri – Mali, Burkina Faso e Niger – con particolare intensità nella regione delle tre frontiere. Secondo il generale Mody, il nuovo dispositivo rafforzerà le operazioni congiunte già in corso, offrendo una risposta coordinata e più efficace alle minacce comuni, rassicurando le popolazioni locali.
Gli Stati membri dell’Aes hanno annunciato il loro ritiro dalla Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Cedeao), con effetto dal 29 gennaio, criticandola per l’inefficacia nella gestione delle crisi di sicurezza e per la sua eccessiva influenza da parte della Francia. Contestualmente, i tre Paesi stanno diversificando le loro alleanze militari e diplomatiche, con nuovi partenariati, in particolare con la Russia.
L’Alleanza degli Stati del Sahel, istituita nel settembre 2023, è il risultato di una convergenza strategica tra Mali, Burkina Faso e Niger, accomunati dalla necessità di affrontare sfide di sicurezza simili.