I governatori di sei Stati del sudovest della Nigeria, alcuni ministri, responsabili della sicurezza, esponenti del governo federale, incluso il capo di gabinetto presidenziale Ibrahim Gambari, si sono riuniti ieri a Lagos per parlare di #EndSars, il movimento contro la brutalità della polizia e per il buon governo. I responsabili hanno sottolineato che l’ondata ha risvegliato il senso civico dei giovani, un senso civico da canalizzare in maniera positiva.
Passata l’emergenza delle proteste di piazza e delle tensioni tra manifestanti e polizia, resta sul tavolo delle riflessioni la radice del movimento, che da diversi anni invita a una svolta nella maniera di governare la Nigeria.
Il governatore dello Stato di Osun, Gboyega Oyetola, ha invitato i colleghi presenti a garantire l’inclusione dei giovani nella governance della nazione e nel processo di sviluppo. «I giovani rappresentato un’ampia fetta di popolazione e con il vantaggio della tecnologia, i nostri giovani rappresentano una forza politica maggiore, che non possiamo considerare scontata», ha precisato il governatore.
Intanto, sempre ieri, la liberazione di 253 persone arrestate durante le proteste #endSars è stata ordinata dal procuratore generale di Lagos, Moyosore Oinigbajo. Resteranno in carcere 92 individui che saranno processati per reati collegabili agli atti di vandalismo, ma anche per crimini più gravi, come uccisioni.
Proprio perché chiedevano, davanti all’Assemblea nazionale di Abuja la liberazione dei detenuti delle proteste, cinque attivisti e un giornalista sono stati arrestati venerdì dalle forze dell’ordine.