La capitale del Senegal è una città cosmopolita dalla vivace scena culturale: jazz, fusion, afrobeat, teatro, danza, letteratura e arti visive. Tanto da diventare il luogo d’elezione di diversi giovani artisti europei. Corinna Fiora, 35 anni, origini sarde ma cresciuta tra Bruxelles e il Cairo, è arrivata a Dakar dopo la laurea in antropologia a Londra. Inizialmente per uno stage con una ong locale. In pochi mesi ha scelto di restare. Ha lavorato come organizzatrice di eventi, giornalista, traduttrice, scoprendosi poi un talento di copywriter. In parallelo si mette alla prova come cantante nella locale scena underground.
Conosce colui che diventerà suo marito: Stephen, musicista locale noto con il nome d’arte di “Staz”. Insieme fondano il gruppo I-Science, espressione che nel gergo anglo-wolof di Dakar significa “qualcosa che ti farà vagare”. Organizzano concerti, sfilate di moda e serate in collaborazione con artisti di ogni tipo: percussionisti, scultori, ballerini, stilisti, fotografi. «Vivere di sola arte è difficile», spiega Corinna che mantiene un piede nel campo della comunicazione, come consulente freelance, riuscendo a dedicare la gran parte delle sue energie alla musica: «Qui capita di vivere situazioni veramente assurde, come quella volta che il fonico ha lasciato il mixer nel bel mezzo di un concerto per andare a giocare a biliardo».
Tra il lavoro nella comunicazione, tre diversi progetti musicali in corso d’opera e la partecipazione in una start up locale per la promozione dei combustibili alternativi, Corinna di certo non si annoia. «Il Senegal mi ha insegnato tanto sulla vita e sulle persone – osserva Corinna –. A volte mi ha dato certe sberle… Altre mi ha accarezzato e aperto il cuore. Ogni giorno è diverso e non ho rimpianti. E gli errori sono solo lezioni di vita».
Info: isciencemusic.com
(Martino Ghielmi – vadoinafrica.com)