Circa 100.000 persone nel distretto di Caia, nella provincia di Sofala, nel Mozambico centrale, stanno affrontando una grave insicurezza alimentare a causa degli effetti del fenomeno meteorologico El Niño. Lo ha dichiarato lunedì l’amministratore locale Nobre dos Santos, citato dalla radio pubblica Rádio Moçambique (Rm).
Secondo dos Santos, 99.347 residenti del distretto, in particolare dei villaggi di Chatala e Magagade, nei distretti amministrativi di Sena e Murassa, sono colpiti da una “siccità estrema” legata a El Niño. Il governo centrale ha già avviato la distribuzione di aiuti alimentari a oltre 5.000 famiglie, ma l’amministratore ha sottolineato che “molte persone bisognose non stanno ricevendo il supporto necessario”.
Un ulteriore fattore che aggrava la crisi è la distruzione delle aree agricole da parte di animali selvatici. “La popolazione si lamenta della presenza di ippopotami che devastano i raccolti di notte. Questo problema è diffuso in tutto il distretto”, ha aggiunto dos Santos.
La situazione non è isolata. Nel vicino distretto di Chibabava, sempre nella provincia di Sofala, circa 32.000 famiglie stanno affrontando condizioni simili. Hélder Alberto, direttore dei servizi distrettuali per le attività economiche, ha spiegato che le famiglie colpite sopravvivono grazie a rimesse e alla vendita di piccoli animali. La zona più colpita è Goonda, considerata il “granaio” della produzione di cereali. Il governo locale ha iniziato a fornire assistenza a circa 4.100 famiglie, ma la crisi rimane ampia e complessa.
Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) ha recentemente stimato che circa 4,8 milioni di persone in Mozambico necessitano di assistenza umanitaria, di cui 3,4 milioni sono bambini. Per far fronte a queste esigenze, sarebbero necessari 64 milioni di dollari (60,6 milioni di euro).
“Le molteplici crisi che stanno colpendo il Mozambico – conflitti, siccità ed emergenze sanitarie – stanno mettendo a dura prova le risorse umanitarie”, si legge in una dichiarazione dell’Unicef. Già nel settembre 2023, le Nazioni Unite avevano segnalato che circa due milioni di persone nel Paese avevano bisogno di aiuti umanitari.
El Niño, un fenomeno meteorologico caratterizzato dall’aumento delle temperature oceaniche, sta causando siccità nel Mozambico centrale e meridionale, ma anche piogge torrenziali nell’Africa orientale, dove centinaia di persone hanno perso la vita in paesi come Kenya, Burundi, Tanzania, Somalia ed Etiopia.
Il Mozambico è considerato uno dei Paesi più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico. Durante la stagione delle piogge, da ottobre ad aprile, il Paese è spesso colpito da inondazioni cicliche e cicloni tropicali.
Secondo le stime delle Nazioni Unite, circa 1,8 milioni di persone in Mozambico affronteranno insicurezza alimentare tra ottobre 2023 e marzo 2025. La necessità di assistenza umanitaria è destinata ad aumentare, specialmente nelle regioni centrali e meridionali del Paese.
La comunità internazionale è chiamata a intervenire con urgenza per sostenere le popolazioni colpite e mitigare gli effetti di una crisi che minaccia di peggiorare nei prossimi mesi.