La polizia mozambicana ieri a Maputo ha aperto il fuoco per disperdere una marcia di sostenitori del leader dell’opposizione Venancio Mondlane (nella foto), ferendo almeno dieci persone. Lo hanno riferito il team di Mondlane e un ricercatore di Human Rights Watch (Hrw). Un portavoce della polizia ha confermato l’intervento delle forze dell’ordine, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli.
I manifestanti si erano riuniti poche ore prima che il presidente Daniel Chapo firmasse un accordo con alcuni partiti politici per porre fine alle proteste che, da mesi, contestano la sua vittoria nelle elezioni dello scorso anno. Tuttavia, Mondlane, arrivato secondo nella corsa presidenziale, è stato escluso dai negoziati, che dovrebbero prevedere una revisione delle leggi elettorali.
Secondo diversi analisti, l’assenza di Mondlane dai colloqui mina le possibilità di stabilizzare il Paese, ricco di risorse ma politicamente instabile. “Più tempo ci vorrà per includere Venancio, minori saranno le possibilità di stabilizzare la situazione”, ha dichiarato Joao Feijo, analista politico al sito News24.
Il team di Mondlane ha riferito in un comunicato pubblicato su Facebook che il leader dell’opposizione risulta irreperibile dopo l’intervento della polizia e che almeno 16 persone sono rimaste ferite negli scontri. In un video trasmesso in diretta sulla sua pagina Facebook, Mondlane appare in piedi su un’auto mentre i suoi sostenitori lo acclamano. Pochi istanti dopo, si odono spari e il filmato si interrompe bruscamente.
Zenaida Machado, ricercatrice senior di Hrw, ha confermato che almeno dieci manifestanti sono stati feriti dalla polizia. “Aprire il fuoco su una manifestazione pacifica dell’opposizione compromette seriamente gli sforzi per riportare la stabilità in Mozambico”, ha commentato Machado.
Le proteste contro il governo di Chapo vanno avanti da ottobre e, secondo il gruppo di monitoraggio Plataforma Decide, hanno già causato oltre 350 morti. Mondlane ha dichiarato ai suoi sostenitori che continuerà a protestare, anche per anni se necessario, sostenendo che Chapo e il suo partito, il Frelimo, hanno vinto le elezioni grazie a brogli.
Osservatori occidentali hanno messo in dubbio la trasparenza del processo elettorale, affermando che il voto non è stato libero e corretto. Tuttavia, il Frelimo, che governa il Mozambico dal 1975, nega ogni accusa di frode.
Mentre il governo tenta di negoziare con gli altri partiti per spegnere le proteste, l’esclusione di Mondlane dai colloqui potrebbe aggravare ulteriormente le tensioni nel Paese.