di Céline Nadler
Sulle spiagge di Urubo, Liido e Sugunto Liido, in Somalia, cumuli di detriti ricoprono la sabbia, degradando il paesaggio in un luogo dove le persone vengono in cerca di una tregua dagli incessanti combattimenti tra fazioni armate rivali.
Per questo motivo, gli abitanti di queste vecchie città portuali stanno lavorando insieme per ripulire e recuperare le loro spiagge, nella speranza di rinnovare l’interesse dei turisti e di aiutare l’economia della regione.
Molti dei volontari che hanno intrapreso l’iniziativa sono studenti o persone che lavorano nelle università. Vengono ogni settimana a raccogliere i rifiuti che rovinano la bellezza della costa e mettono in pericolo la vita marina. Il loro lavoro sta già dando i suoi frutti, con alcune zone della spiaggia che sono tornate a splendere.
La volontaria Maama Ugaaso, che ha partecipato regolarmente alle sessioni di pulizia della spiaggia, spiega che i giovani sono orgogliosi della loro città. “È l’87a settimana che puliamo le spiagge. Questa è un’attività di volontariato a cui partecipano giovani laureati, docenti e altri comuni somali. Tra i motivi per cui questi giovani stanno facendo un lavoro così meraviglioso è che capiscono il fatto che questo Paese non appartiene a nessuno se non a loro stessi”, dice.
Gli organizzatori dell’iniziativa affermano che finora qui sono stati raccolti 2 milioni di chilogrammi di rifiuti. Ciò includeva molta plastica buttata sulla spiaggia, diventata una discarica a cielo aperto, anche per i veicoli in disuso.
I volontari portano tutti i rifiuti in una discarica governativa alla periferia della capitale Mogadiscio.
Gli organizzatori del progetto sperano di estendere la campagna ad altre spiagge in tutto il Paese, dopo quelle di Liido, Isaley e Jazeera. L’idea è di coinvolgere i giovani che costituiscono il 75% della popolazione della Somalia.
Il pescatore Hassan Mohamed sottolinea l’importanza di questo progetto per la sopravvivenza della regione costiera. “Sono molto orgoglioso di questi giovani che si sono offerti volontari per pulire la spiaggia. Come pescatori, chiediamo anche al governo di sostenere questi sforzi poiché è importante mantenere le creature viventi nel mare, oltre che per promuovere il turismo”, dice il pescatore.
Secondo le informazioni raccolte dal quotidiano locale Hiiran, quando il comune di Mogadiscio è venuto a conoscenza del ripristino della spiaggia, ha fornito veicoli per aiutare a rimuovere i rifiuti.
Yasser Baafo, consulente dell’Autorità per il turismo somala, ritiene fondamentale che l’ambiente sia visto come una risorsa benefica per il Paese. Indicando vecchie foto sul suo laptop, dice: “Gli anni ‘70 e ‘80 a Mogadiscio erano davvero un periodo mozzafiato, perché era una delle città più pulite e belle dell’Africa. E quando guardi a oggi cosa è successo a Mogadiscio, la gente continua a pensare: come possiamo riavere quei giorni di gloria e d’oro della nostra capitale”, spiega il funzionario somalo.
Ma con un po’ di lavoro, le bellissime spiagge sabbiose della costa somala potranno presto tornare a splendere alla luce del sole.