Jumia è il più grande sito di vendite online in Africa. Fondata a Lagos nel 2012, l’azienda ha ricevuto ingenti capitali per cercare di diventare l’Amazon d’Africa. L’aspetto più peculiare è la possibilità di pagare la merce in contrassegno, superando la diffidenza che blocca gli acquisti sul web nel continente.
Massimiliano Spalazzi, 30 anni, studi tra Bocconi e Cina, fa parte della squadra sin dai primi momenti. Oggi è Ceo in nove dei ventitré Paesi di attività. «Non nascondo le mie iniziali preoccupazioni la prima volta che sono arrivato in Nigeria: da Boko Haram alla criminalità, per non parlare delle truffe via internet». La realtà si è rivelata molto differente. «I nigeriani vogliono sempre essere alla moda, comprano parecchio e hanno il business nel sangue. Sin da subito ho capito che i nostri concorrenti più temibili erano WhatsApp e Messenger: chiunque imposta un prodotto come immagine del proprio profilo e fa di tutto per piazzarlo!».
Nonostante le inevitabili difficoltà di avvio, legate soprattutto alle deboli infrastrutture, Jumia si espande rapidamente fino a diventare l’unico “unicorno” (start up la cui valutazione supera il miliardo di dollari) africano. «A Lagos ho trovato creatività e dinamismo. Ogni giorno incontri ragazzi che vogliono aprire un’azienda – sottolinea Spalazzi con un compiacimento che tradisce le origini brianzole –. È facile crearsi un giro di amicizie. Diciamo che ti devi mettere d’impegno per non conoscere qualcuno».
Per Massimiliano l’Africa non è terra da mordi e fuggi. «Bisogna viverla. Non puoi avviare qualcosa e pensare di vendere tutto in due anni per tornare a casa. Serve un piano di lungo periodo, ispirandosi alla prima generazione di connazionali che è arrivata a queste latitudini». Semplici muratori che hanno creato veri imperi nelle costruzioni. Dunque presenza sul territorio, conoscenza approfondita del personale e fitte reti di relazioni. Oggi Massimiliano vive a Dubai, ma si sposta ogni settimana in un diverso Paese del continente. E la Nigeria resta centrale, anche perché è la patria della sua dolce metà.
Sito web: group.jumia.com
(Martino Ghielmi – vadoinafrica.com)