Una firma finalmente arrivata, ma “con riserve”. È quella del presidente sudsudanese Salva Kiir all’accordo di pace stilato lo scorso 17 agosto ad Addis Abeba, con l’obiettivo di mettere fine alla guerra civile che – da dicembre 2013 – contrappone l’esercito ai ribelli guidati dall’ex vicepresidente Riek Machar. Machar aveva già firmato l’accordo nella capitale etiope.
“La pace che firmiamo oggi – ha sostenuto Kiir – contiene molte cose che dovremmo respingere: ignorare simili riserve non è nell’interesse di una pace giusta e durevole”. Il presidente non ha specificato quali siano le sue obiezioni, ma queste sono contenute in un documento di 12 pagine. Su questa base il capo dello stato punterebbe a una revisione dell’accordo che per ora i mediatori internazionali hanno tuttavia escluso.
Secondo quanto si apprende da fonti di stampa, l’accordo prevede un cessate il fuoco in 72 ore, il ritiro di qualsiasi contingente militare straniero e la smilitarizzazione della capitale Juba. Dovrà poi essere formato un governo di unità nazionale che veda la partecipazione anche di Machar e poi inizierà un periodo di transizione della durata di 30 mesi.
(27/08/2015 Fonte: Misna)
