I militari inviati da Kampala in Sud Sudan stanno sostenendo l’esercito di Juba nei combattimenti contro le forze ribelli: lo ha affermato il capo dello Stato dell’Uganda, Yoweri Museveni, facendo riferimento a “una grande battaglia” nella quale ci sarebbero stati caduti da entrambe le parti.
“Li abbiamo sconfitti – ha detto il presidente ugandese – ma purtroppo ci sono state molte vittime tra i ribelli e anche noi abbiamo avuto morti”. La battaglia si sarebbe svolta lunedì, circa 90 chilometri a nord di Juba. L’intervento ugandese, del resto, non sarebbe limitato alla regione della capitale. Un portavoce delle Forze armate di Kampala ha confermato la partecipazione a un’offensiva dell’esercito sud-sudanese tesa a riconquistare Bor, capoluogo della regione nord-orientale di Jonglei e seconda città del paese.
In origine l’intervento di Kampala in Sud Sudan era stato motivato con l’esigenza di garantire il rimpatrio in condizioni di sicurezza dei cittadini ugandesi residenti nel paese vicino. Contrario all’ipotesi di un coinvolgimento dei militari di Kampala nei combattimenti si era però già detto il governo dell’Etiopia, paese in prima fila nel tentativo di favorire una soluzione negoziata della crisi sud-sudanese. Sia l’Uganda che l’Etiopia fanno parte dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad), l’organismo che tra fine dicembre e inizio gennaio ha organizzato ad Addis Abeba incontri tra delegazioni del governo del presidente Salva Kiir e dei ribelli legati al suo ex vice Riek Machar. Secondo informazioni diffuse dall’esecutivo di Juba, per ora non confermate da Kampala, in Sud Sudan l’Uganda ha inviato “un battaglione”. – Misna