Nonostante una diminuzione generale della violenza contro i civili in Sud Sudan, i casi di violenza sessuale legati al conflitto sono più che raddoppiati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E’ quanto indica l’ultimo rapporto sulle vittime civili della Missione delle Nazioni Unite in Sud Sudan Unmiss.
Secondo un comunicato stampa da gennaio a marzo scorso l’Unmiss ha documentato 63 casi di violenze sessuali legate al conflitto, rispetto ai 28 dello stesso periodo dell’anno scorso. Complessivamente, 173 casi hanno avuto un impatto su un totale di 754 vittime civili, registrando una diminuzione del 32%.
“I gruppi di protezione civile e le milizie hanno rappresentato la maggior parte delle violenze contro i civili (64%), seguiti dalle parti convenzionali del conflitto (34%) – si legge nella dichiarazione-. La maggior parte delle violenze è stata associata a forme di conflitto inter o intracomunitarie, in particolare negli stati di Jonglei, Equatoria orientale e Warrap”.
Il rapporto, compilato dalla Divisione per i diritti umani dell’Unmiss, osserva che la violenza tra le comunità, in particolare i conflitti legati al bestiame, si è concentrata in aree in cui le comunità competono per le scarse risorse aggravate dal cambiamento climatico. Le inondazioni del 2021, le peggiori degli ultimi decenni, hanno ulteriormente contribuito all’insicurezza alimentare e all’interruzione dei mezzi di sussistenza.