Dal 1991, il 16 giugno si celebra una Giornata Mondiale per richiamare l’attenzione sulle condizioni di vita dei bambini e dei ragazzi del continente africano.
La “Giornata Mondiale del bambino africano” commemora la marcia avvenuta nel 1976 a Soweto, in Sudafrica, che vide migliaia di scolari scendere in piazza per protestare contro la scarsa qualità dell’insegnamento per i neri sotto il regime dell’apartheid, e per chiedere di poter studiare nelle proprie lingue natie. Il regime ordinò di sparare sui dimostranti, massacrando centinaia di ragazzi e ragazze. Oggi, a 37 anni da quel triste evento, le condizioni di vita dei bambini e ragazzi del continente sono ancora difficili.
L’Africa sub-sahariana, anche se in ritardo rispetto alle altre regioni, ha registrato un calo del 39% del tasso di mortalità sotto i 5 anni fra il 1990 e il 2011. Tuttavia in media, nell’area, ancora un bambino su 9 non raggiunge il quinto anno di età. I dati forniti dal coordinamento delle Agenzie delle Nazioni Unite per l’Infanzia mostrano che le principali cause di mortalità sotto i 5 anni, a livello globale, sono: polmonite (18%), complicanze per parti pre-termine (14%), diarrea (11%); complicanze durante il parto (9%), malaria (7%).
La polmonite è la principale causa di mortalità sotto i 5 anni e provoca, nel mondo, il 18% di tutti i decessi sotto quella soglia di età. Quasi tutte le morti per malaria avvenute nel 2011 (circa 0,5 milioni) si sono verificate nell’Africa sub-sahariana. Il 40% circa dei decessi tra i bambini sotto i 5 anni si verifica durante il periodo neonatale (cioè durante i primi 28 giorni di vita). Nel 2011 questo dato corrispondeva a circa 3 milioni di decessi in tutto il mondo. Anche in questo caso, i dati più preoccupanti si registravano in Asia meridionale e Africa sub-sahariana, le due regioni che registrano sia i più alti tassi di mortalità neonatale sia il maggior numero di nascite annuali. A livello mondiale, più di un terzo delle morti sotto i 5 anni è legato alla malnutrizione. In assenza di terapie adeguate, il 50% dei bambini con infezione da HIV muore prima dei due anni.
Malattie e malnutrizione non sono però gli unici fattori di alto rischio per i bambini africani: sono centinaia di migliaia quelli vittime di guerre, i rifugiati e gli sfollati, i minori lavoratori e quelli che non hanno accesso all’istruzione, i bambini sfruttati sessualmente che vivono per strada, le bambine vittime di mutilazioni genitali femminili.
Per approfondire
Day of the African Child
Human Rights Education Associates