Lo Zamalek, famosa squadra di calcio egiziana, si sta preparando ad affrontare in grande emergenza la rivale al-Ahly nella finale della Supercoppa egiziana, in cartellone per giovedì negli Emirati. Il problema principale è la detenzione di tre giocatori: Nabil Imad “Dunga”, Mustafa Shalaby e il portiere Mohamed Sobhi. I tre sono stati arrestati dalle autorità degli Emirati dopo un alterco avvenuto durante la semifinale della Supercoppa egiziana contro il Pyramids. La lite è scoppiata con uno degli organizzatori dell’evento, che, secondo le testimonianze, era vestito con una maglietta rossa e ha festeggiato un gol del Pyramids. I giocatori dello Zamalek, credendo che l’organizzatore fosse un tifoso avversario, hanno aggredito l’uomo, il quale ha successivamente sporto denuncia. Nonostante i tentativi di risolvere la questione in modo amichevole, l’organizzatore ha rifiutato di ritirare la denuncia, portando così alla detenzione dei calciatori.
In seguito, Ahmed Salem, portavoce ufficiale del Zamalek, ha rilasciato una dichiarazione tramite il suo profilo Facebook, informando che la dirigenza del club sta seriamente considerando la possibilità di ritirarsi dalla Supercoppa. Salem ha rivelato che il presidente del club, Hussein Labib, e il tesoriere e capo della missione, Hossam Al-Mandouh, hanno tenuto un incontro urgente per discutere della situazione e valutare il rientro a Il Cairo.
Il portavoce ha sottolineato che la delegazione dello Zamalek si trova sotto forte pressione e in un clima sfavorevole, elementi che hanno spinto la dirigenza a considerare seriamente di non proseguire nel torneo. Inoltre, Salem ha riferito che il capomissione ha trascorso l’intera giornata presso il dipartimento di polizia per affrontare la questione della detenzione dei giocatori e cercare di risolvere la crisi prima della partita.