Un dirigente di opposizione è stato arrestato e incriminato per sedizione a pochi giorni dalle elezioni legislative in programma nello Swaziland venerdì: lo riferiscono portali di informazione che seguono l’attualità del piccolo regno dell’Africa australe.
Musa Dube, vice-segretario generale del Partito comunista dello Swaziland, comparirà di fronte ai giudici della città di Manzini già questa settimana. L’arresto, avvenuto sabato, è stato motivato con la campagna per il boicottaggio del voto condotta dal dirigente e dal suo partito.
Lo Swaziland è un paese di un milione e 100.000 abitanti, stretto tra Mozambico e Sudafrica, dove più del 60% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà assoluta e dove quasi una persona su tre ha il virus dell’hiv. I partiti politici sono vietati dal 1973 e il parlamento, in parte nominato dal re, detiene solo poteri consultivi. Quanto al sovrano, in carica dal 1986, ha appena annunciato la scelta della sua quindicesima moglie: Sindiswa Dlamini, conosciuta il mese scorso durante i balli dell’Umhlanga, la cerimonia tradizionale alla quale partecipano le ragazze di etnia swazi e zulu. – Misna