Il leader della fazione giovanile del partito d’opposizione tanzaniano Act Wazalendo, Abdul Nondo, è stato ritrovato dopo essere stato rapito nel fine settimana da Coco Beach, rinomata località balneare di Dar es Salaam. Il vicepresidente del partito, Isihaka Mchinjita, ha affermato che il politico è stato bendato e ripetutamente aggredito mentre veniva minacciato di morte. La polizia ha confermato il ritrovamento in una nota, annunciando l’apertura di un’indagine.
Secondo una nota di Act Wazalendo, Nondo è stato rapito pochi minuti dopo essere arrivato dalla regione occidentale del Paese, dove aveva fatto campagna per i candidati del partito alle elezioni locali della scorsa settimana. Il politico è stato prelevato da una stazione degli autobus a Dar es Salaam nelle prime ore di domenica da due individui che si spostavano a bordo di un veicolo bianco a quattro ruote motrici.
Negli ultimi mesi, la Tanzania ha assistito a un’escalation di arresti e rapimenti di esponenti dell’opposizione, sollevando preoccupazioni riguardo alla repressione politica nel Paese. Ad agosto, la polizia ha arrestato figure di spicco del partito di opposizione Chadema, tra cui il presidente Freeman Mbowe e il suo vice Tundu Lissu, in occasione di una manifestazione organizzata per la Giornata mondiale della gioventù.
A settembre, ulteriori arresti hanno colpito membri di Chadema, con le autorità che hanno impedito proteste pianificate contro presunti rapimenti e uccisioni di critici del governo. In questo contesto, Ali Mohamed Kibao, un alto funzionario di Chadema, è stato rapito, picchiato e cosparso di acido, morendo nella periferia di Dar es Salaam.
Il mese successivo, Aisha Machano, segretaria dell’ala femminile di Chadema, è stata sequestrata, picchiata e abbandonata in una foresta, riportando gravi ferite.
Questi episodi hanno sollevato allarme tra le organizzazioni per i diritti umani, che denunciano un’intensificazione delle intimidazioni nei confronti dell’opposizione in vista delle elezioni locali previste per dicembre e delle elezioni generali del 2025.
Nonostante le promesse di riforme da parte della presidente Samia Suluhu Hassan, gli arresti arbitrari e le detenzioni di critici del governo continuano a destare preoccupazione, mettendo in dubbio l’impegno del paese verso la democrazia e il rispetto dei diritti umani.