di Andrea Spinelli Barrile
Nel suo rapporto 2024, pubblicato venerdì, l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) ha invocato l’adozione di misure “urgenti” per smantellare le reti del traffico di droga che alimentano l’instabilità nei paesi del Sahel. “Gli Stati del Sahel e la comunità internazionale devono adottare misure urgenti, coordinate e globali per smantellare le reti del traffico di droga” che sarebbero ben radicate negli Stati e nelle élite locali. Il rapporto, presentato da Leonardo Santos Simão, rappresentante speciale del Segretario generale dell’Onu per l’occidente, l’Africa e il Sahel, si rivolge in particolare a Mali, Burkina Faso e Niger, tre Paesi guidati da regimi militari. Qui i gruppi armati, in particolare jihadisti, controllano vaste aree di territorio: “Il debole stato di diritto facilita l’espansione dell’economia della droga, che può, a sua volta, “fornire finanziamenti e risorse per mantenere o intensificare i conflitti” afferma l’Unodc.
Questi paesi dai confini porosi sono corridoi di transito per le sostanze illecite, che fluiscono dai porti dei Paesi del Golfo di Guinea verso il Mediterraneo e l’Europa attraverso le rotte transahariane: “I trafficanti hanno utilizzato i loro guadagni per penetrare in diversi strati dello Stato” attraverso la corruzione, spiega Unodc. In tal senso, il traffico di droga è “facilitato da un’ampia gamma di individui, tra cui membri dell’élite politica, leader di comunità e leader di gruppi armati” e consente a questi gruppi armati “di mantenere il loro coinvolgimento nel conflitto, in particolare attraverso l’acquisto di armi”.
Negli ultimi anni la regione è diventata anche una zona di consumo. La resina di cannabis rimane la sostanza più frequentemente sequestrata nei paesi del Sahel, seguita da cocaina e oppioidi. Le quantità di cocaina sequestrate nel Sahel hanno registrato un netto aumento nel 2022. Secondo l’Onu, in questo traffico sono coinvolti in varia misura gruppi criminali armati, separatisti, jihadisti o alleati dei regimi in vigore.