Oggi, venerdì 10 settembre “The Last 20”, il primo summit “dal basso” dei Paesi considerati gli “ultimi 20” del Pianeta per reddito, qualità della vita, condizioni socio-sanitarie, fa tappa a Roma. Fino al 12 settembre si terranno tre giorni di incontri all’Università Tor Vergata con focus su insicurezza alimentare, povertà, condizione femminile. Presenti 40 autorevoli ospiti e relatori, rappresentativi dei Paesi L20, tra cui studiosi, attivisti, politici, giornalisti.
Mentre si susseguono gli appuntamenti del G20 a presidenza italiana, dal 10 al 12 settembre si tiene a Roma la seconda tappa di “The Last 20”, l’evento che riunisce i rappresentanti degli “L20”, i venti Paesi più impoveriti del Pianeta in base alle statistiche internazionali e ai principali indicatori socio-economici e ambientali. Ovvero Afghanistan, Burkina Faso, Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea, Libano, Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Sierra Leone, Somalia, Sud Sudan e Yemen.
“L’obiettivo dell’evento -spiega Tonino Perna, coordinatore del comitato The Last 20 – è quello di proporre un altro sguardo sul nostro Pianeta, una prospettiva nuova che, osservando le aree più marginali e fragili, ci permetta di misurare la temperatura sociale, economica e ambientale del mondo, e rivalutare gli ultimi della terra, raccontandone la sofferenza ma anche le ricchezze, le conoscenze e la cultura. Si tratta infatti di Paesi non poveri ma impoveriti da un processo globale di sfruttamento delle loro risorse umane e materiali, da guerre intestine, dagli effetti perversi del mutamento climatico che proprio sui più deboli, provoca maggiori danni”.
Il 10-11-12 settembre 2021 all’Università degli Studi Roma Tor Vergata, 40 tra studiosi, attivisti, politici, giornalisti provenienti degli L20 e italiani si confronteranno sui diversi aspetti di un solo grande tema: le cause dell’impoverimento nei Paesi Last 20 e i possibili percorsi d’uscita, dal punto di vista degli “ultimi”. I focus più importanti saranno su fame e insicurezza alimentare, povertà e condizione femminile, con particolare attenzione alle zone più “calde” del Pianeta come l’Africa ma anche l’Afghanistan e il Libano, dove la tempesta perfetta di clima e contingenze politiche, economiche e militari rischia di provocare nuovi disastri umanitari.
I principali appuntamenti:
I tre giorni sono divisi in diverse sessioni di lavori. Venerdì 10, dopo la presentazione di “The Last 20” e i saluti istituzionali, uno sguardo d’insieme sui Paesi L20, i cui rappresentanti confronteranno in presenza l’immagine che emerge dalle statistiche dell’ONU e delle Agenzie Internazionali con la realtà conosciuta sul campo e le sue evoluzioni. Sabato 11 si affrontano i temi della fame e della terra e le possibili strade per uscire dal circolo vizioso dell’impoverimento. La giornata si apre con un dibattito sui principali fattori che causano condizioni di insicurezza alimentare e povertà nei Paesi L20, dal traffico di armi alle guerre, dalle carestie fino al land e water grabbing. All’incontro – coordinato da Mukuna Samulomba, giurista e docente universitario di diritto- partecipa, tra gli altri, Leila Ghanem, ecologista, politologa e giornalista della rivista “Ecologist” del Libano, Paese dove oggi, a causa della grave crisi economica e sociale che colpisce il Paese, tre quarti della popolazione vive in condizioni di povertà.
Nel pomeriggio il focus sull’agricoltura vede a confronto l’esperienza della storica cooperativa Iris Bio di Calvatone (CR) e quella della ROPPA, Réseau des organisations paysannes et des producteurs agricoles de l’Afrique de l’Ouest che riunisce organizzazioni di piccoli agricoltori in 13 Paesi con l’obiettivo di difendere e promuovere le aziende agricole familiari, principale sistema di produzione dell’Africa occidentale. In chiusura di giornata si discute con esperti e ricercatori su quali aiuti allo sviluppo –cooperazione internazionale, Commercio Equo e Solidale, collaborazione interuniversitaria– possano rappresentare un percorso virtuoso e senza ambiguità per cambiare le condizioni nei Paesi L20.
La giornata di domenica 12 settembre è dedicata alla condizione femminile nei L20, con una attenzione particolare all’Afghanistan e ai diritti delle donne nel Paese, ancora più a rischio dopo il ritorno al potere dei Talebani. Numerose le relatrici che partecipano all’incontro, coordinato da Lorena di Lorenzo dell’associazione “Binario 15”: siedono al tavolo Huma Saeed, criminologa e accademica afghana dell’Università di Lovanio in Belgio, attivista per i diritti umani da anni impegnata sui temi della giustizia economica e sociale; Antonella Garofalo del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane (Cisda) che lavora al fianco di organizzazioni e associazioni democratiche afghane. Al keynote speech prende parte anche Graca Machel, già ministra dell’Istruzione e della cultura del Mozambico e nota avvocata per i diritti delle donne e dei bambini, in particolare nei conflitti. Nel pomeriggio, nel corso dell’incontro moderato dal giornalista Alberto Negri, è prevista inoltre la testimonianza di una rifugiata afghana.
“Le prossime tappe di Last 20 -spiega Perna- in Abruzzo e Molise, a Milano, e Santa Maria di Leuca, affrontano temi diversi e sono solo l’inizio di un percorso che dovrà continuare nel tempo, un tassello nella costruzione di una rete: infatti il gruppo di lavoro, plurale per la presenza di diverse nazionalità e culture,insieme a centri di ricerca, Ong, enti locali, nazionali, organizzazioni internazionali, lavorerà alla costituzione di un osservatorio permanente (L20 International Outlook) e a un Report L20 annuale che monitori nel tempo la situazione di quei Paesi, le crisi in corso e i possibili cambiamenti.
L’obiettivo finale di “The Last 20” è infatti politico: affermare che i Last 20 esistono, “contano” e non possono essere dimenticati. “È necessario – riporta il suo documento programmatico – un riequilibrio sia territoriale sia sociale”. Un riequilibrio anche nel rapporto tra la società umana e la natura e nel rapporto tra economia reale e finanza, nell’orizzonte di un mutamento di sistema, che faccia leva sulla visione, la cultura, l’intelligenza , le esperienze, le competenze misconosciute delle popolazioni dei Paesi cosiddetti ultimi.
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Tutti gli incontri, spettacoli, proiezioni e mostre si tengono presso l’Auditorium e le aule attigue alla Macro Area di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi Roma Tor Vergata, via Columbia, 1. Per registrarsi al’evento, clicca qui. Sono previsti 152 posti in presenza (accesso con Green pass) e la possibilità di seguire l’evento anche in streaming sugli account social di “The Last 20”.