Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha esortato le parti in conflitto in Etiopia ad adottare misure concrete per attuare l’accordo di pace recentemente firmato. Lo ha dichiarato Stephane Dujarric, portavoce del capo delle Nazioni Unite, in una nota. Intanto, sabato, l’Unione Africana (Ua) ha annunciato che, dopo un incontro di quattro giorni sponsorizzato dall’organizzazione continentale, rappresentanti del governo etiope e del Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf) hanno concordato di facilitare l’accesso umanitario nelle parti del Paese colpite dal conflitto. Secondo quanto riportano i media etiopi, le parti in conflitto hanno concordato di promuovere l’accesso umanitario senza ostacoli per tutti i bisognosi nel Tigray e nelle regioni limitrofe e di facilitare il movimento degli operatori umanitari.
Accogliendo con favore l’accordo di sabato tra le parti, Guterres ha ribadito la disponibilità delle Nazioni Unite a sostenere, ha affermato Stephane Dujarric. Il segretario generale ha invitato le parti ad “andare avanti con urgenza nel tradurre questo accordo in miglioramenti concreti per i civili sul campo”, compresa l’accelerazione dell’agevolazione dell’accesso umanitario e il ripristino dei servizi essenziali, ha affermato il portavoce.
Il governo etiope e il Tplf, il 2 novembre, hanno annunciato un accordo per porre fine al conflitto in corso da due anni nel nord dell’Etiopia. Nell’intesa si prevede formalmente la cessazione delle ostilità e il disarmo ordinato poiché le due parti. L’accordo non chiarisce però quale atteggiamento avrà il governo di Addis Abeba nei confronti dell’Eritrea e delle milizia locali che, in questi anni, hanno appoggiato le truppe dell’esercito federale.
La seconda nazione più popolosa dell’Africa ha assistito a un conflitto devastante tra le truppe alleate del governo e le forze fedeli al Tplf. I combattimenti, scoppiati nel novembre 2020, hanno provocato migliaia di morti, decine di migliaia di sfollati e hanno portato milioni di persone sull’orlo della carestia. Per mesi nel Tigray non sono arrivati aiuti umanitari con farmaci e cibo per la popolazione civile. Il Tigray inoltre è stato di fatto isolato dal resto del mondo dopo che le linee telefoniche e di Internet sono state interrotte.