Diverse migliaia di tuareg maliani che avevano trovato rifugio oltreconfine, in Algeria, sono stati espulsi ieri, dopo un ultimatum delle autorità algerine arrivato domenica. Lo riferisce Rfi. Secondo diverse fonti locali, di sicurezza, civili e umanitarie, si tratta di famiglie di rifugiati a est della parte algerina della città di Tinzaouaten, che ieri hanno dovuto attraversare di corsa il confine a piedi, in mezzo al deserto, con donne e bambini, trascinandosi dietro alla meglio vestiti e coperte.
Non si tratterebbe di un’espulsione generalizzata ma di una misura mirata, anche se a farne le spese sono tutte le famiglie che vivono in questo sito. Segue alcuni scontri in un sito che le autorità algerine sospettavano potesse ospitare diversi traffici, in particolare quello di armi.
Esponenti della comunità tuareg maliana hanno trovato rifugio in Algeria negli ultimi anni: da poco più di un anno, per quelli fuggiti dall’arrivo dell’esercito maliano e dei suoi ausiliari Wagner nella regione di Kidal, da più di due anni per coloro che erano fuggiti dalla violenza dello Stato Islamico nella regione di Menaka.
Una fonte umanitaria rileva che decine di migliaia di tuareg provenienti dal Mali sono ancora presenti in Algeria, accolti, anzi tollerati, poiché non hanno lo status di rifugiato e non possono presentare domanda di asilo. Le autorità algerine cercano di evitare i raggruppamenti e nel Paese non è stato aperto nessun “campo profughi” per i maliani che vengono in cerca di protezione, a differenza, ad esempio, del caso di M’Bera in Mauritania.
Le relazioni tra Mali e Algeria sono ai minimi storici, ricorda Rfi. Le autorità di transizione maliane accusano Algeri di sostenere i “terroristi” che operano in Mali. Interpellata dall’emittente francese sulle espulsioni, l’ambasciata algerina in Mali non ha reagito al momento della pubblicazione dell’articolo.