Le autorità del Mali hanno annunciato la creazione di un meccanismo di consultazione con la Comunità degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) e l’Unione africana al fine di adottare “un calendario consensuale” per il proseguimento della transizione maliana. Lo si apprende da un comunicato citato dalla stampa locale.
Le medesime fonti precisano che i ministri maliani degli Affari esteri, dell’Amministrazione territoriale e della Rifondazione saranno al centro del quadro per guidare i negoziati. Il Ghana, che presiede l’Ecowas, il Senegal, che presiede l’Unione Africana, la Mauritania, la Nigeria, la Sierra Leone, il Togo e le Nazioni Unite sono stati nominati come partecipanti.
Nel frattempo, l’opposizione maliana, in particolare il Quadro di scambio dei partiti e raggruppamenti politici per una transizione riuscita, ha annunciato ieri che non riconoscerà più le attuali autorità di transizione a partire dal 25 marzo prossimo, dicendo di aver adottato un calendario elettorale. Come riferisce la stampa locale riportando la notizia, la coalizione d’opposizione si è espressa durante un seminario.
“Il quadro dei partiti politici e dei raggruppamenti per una transizione riuscita ha adottato le seguenti risoluzioni: proposta di nove mesi la durata della nuova transizione e il rifiuto della revisione della carta in corso a livello del Consiglio nazionale di transizione (Cnt)”, ha detto alla stampa Zoumana N’tie Doumbia, uno dei portavoce dell’opposizione.
Il Quadro di scambio dei partiti politici ha anche dichiarato di aver proceduto ad “adottare un calendario elettorale, adottare una nuova legge elettorale consensuale, non riconoscere le attuali autorità dal 25 marzo, istituire una nuova transizione con un governo di missione guidato da un primo ministro neutrale e istituire un nuovo Cnt”.
Il periodo di transizione stabilito dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) dopo il colpo di Stato del 20 agosto 2020, che ha messo fine al mandato dell’ex presidente Ibrahim Boubaker Keita, era di 18 mesi a partire da settembre 2020. La data del 27 febbraio 2022 era stata fissata per lo svolgimento delle elezioni legislative e presidenziali in Mali. Ma le autorità hanno deciso di prolungare il periodo di transizione scatenando la reazione dell’Ecowas che ha imposto al Paese dure sanzioni.
Le sanzioni prevedono la sospensione di tutte le transazioni commerciali, ad eccezione di quelle di prodotti di prima necessità, farmaci, prodotti petroliferi ed elettricità, e il congelamento dei beni del Mali presso la Banca centrale degli Stati dell’Africa occidentale (Bceao) in tutte le banche commerciali della regione. I rappresentanti dei Paesi membri dell’Ecowas hanno inoltre deciso la chiusura delle frontiere terrestri e aeree con il Mali.