di Andrea Spinelli Barrile e Céline Camoin
È stato pubblicato di recente l’Indice di percezione della corruzione 2023, annuale report di Trasparency international sulla percezione della corruzione nei diversi paesi del mondo. La Somalia e il Sud Sudan sono classificati tra i paesi più corrotti del mondo, ottenendo rispettivamente 11 e 13 punti su 100, senza alcun segno di miglioramento rispetto allo scorso anno.
I sistemi giudiziari deboli, le crisi prolungate e i conflitti armati minano la responsabilità dei funzionari pubblici circa la trasparenza e la correttezza. Circa il 90% dei paesi dell’Africa sub-sahariana ha ottenuto un punteggio inferiore a 50: la Guinea Equatoriale, terzo peggior Paese del continente nella classifica di Trasparency, ha ottenuto 17 punti e la Libia 18.
Transparency International misura la percezione della corruzione nel settore pubblico in 180 paesi, con un punteggio su una scala da 0, o da altamente corrotto, a molto pulito con un punteggio di 100. La maggior parte dei paesi africani ha mostrato una stagnazione, il che indica la performance costantemente scarsa della regione, con un punteggio medio regionale invariato di 33.
Transparency international ha esortato i governi dell’Africa sub-sahariana a dare ai sistemi giudiziari l’indipendenza, le risorse e la trasparenza necessarie per punire efficacemente i reati di corruzione. Samuel Kaninda, consigliere regionale per l’Africa di Transparency international, ha detto che di fronte alla recrudescenza di colpi di stato e conflitti in diversi paesi del continente, affrontare i deficit di governance è un imperativo urgente: “Rafforzare il sistema giudiziario e disporre di meccanismi di responsabilità funzionanti sono fondamentali per porre fine al continuo arretramento della regione nella lotta contro la corruzione”.
Le Seychelles sono state classificate come le meno corrotte nella regione dell’Africa sub-sahariana con un punteggio di 71, seguite da Capo Verde con 64, Botswana con 59 e Ruanda con 53. Trasparency cita la Costa d’Avorio come uno dei paesi che hanno mostrato un miglioramento costante dell’indice nell’ultimo decennio, dopo che l’amministrazione del presidente Alassane Ouattara ha implementato con successo diverse riforme per rafforzare i meccanismi di responsabilità.
Per quanto riguarda il Marocco, il 53% dei cittadini marocchini ritiene che la corruzione sia aumentata in un anno; inoltre, il 31% afferma di aver fatto ricorso a pratiche di corruzione per accedere ai servizi pubblici. Questi dati sono contenuti nell’indice di percezione della corruzione di Transparency International, pubblicato ieri, e che riguarda le tendenze globali. Su 180 paesi e regioni, il Marocco è al 97° posto, con 38 punti su 100.
In generale, Transparency deplora che la stragrande maggioranza dei Paesi non ha fatto progressi o è tornata indietro negli ultimi dieci anni. Solo 28 paesi su 180 hanno migliorato il loro livello di corruzione negli ultimi dodici anni. In 34 paesi il flagello è notevolmente peggiorato. Inoltre, altri 23 hanno raggiunto quest’anno i punteggi più bassi.
Sud Sudan, Siria, Venezuela e Somalia sono i Paesi dove l’indice di percezione della corruzione è più alta. La Danimarca è al primo posto, seguita da Finlandia e Nuova Zelanda, poi Norvegia, Singapore, Svezia, Svizzera, Paesi Bassi e Germania.