“A dispetto delle nostre riserve formali e giuridiche su questa iniziativa, auspichiamo che serva da catalizzatore affinché gli avversari politici si siedano al tavolo del dialogo”: così in una nota rilanciata dalla stampa regionale e internazionale il partito islamista Ennahda, al potere in Tunisia, ha annunciato di aver accettato il ‘congelamento’ dei lavori dell’Assemblea nazionale Costituente (Anc) deciso ieri dal presidente dell’organismo, Mustapha Ben Jaafar, fino all’apertura di un dialogo nazionale globale che raggruppi tutte le parti politiche.
Nella nota, a firma del suo leader Rashid Ghannouchi, Ennahda ha affermato di volere una “soluzione negoziata in questo periodo sensibile a ragione dei pericoli per la sicurezza e per le enormi sfide economiche”. Si è detto quindi favorevole “alla formazione di un governo di unità nazionale che comprenda tutte le forze politiche convinte della necessità di archiviare il processo democratico nel quadro della legge”.
Ennahda ha anche fissato un calendario per la ripresa dei lavori dell’Anc, auspicando che l’adozione della nuova Carta e della legge elettorale avvenga “prima della fine di settembre 2013”, chiedendo anche “l’organizzazione di elezioni prima della fine dell’anno”. – Misna