Sono state diffuse le generalità dei due cittadini italiani rimasti uccisi in un incidente stradale a Diani, in Kenya, notizia confermata ieri sera dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale: si tratta di Marco Curcio, di Milano, e Karen Demozzi, residente ad Albiano, in provincia di Trento.
I due erano a bordo di un piccolo bus in compagnia di altri quattro passeggeri italiani, più altri turisti, e le autorità keniane non hanno ancora commentato quanto accaduto, limitandosi a confermare di stare cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente. Curcio sarebbe deceduto sul colpo, come conferma la Farnesina, mentre Demozzi è spirata durante la corsa in ospedale, probabilmente per le ferite riportate. Come confermato già ieri sera da Roma, il Console a Mombasa, l’agente consolare a Diani e il personale dell’Ambasciata a Nairobi sono già arrivati sul posto e negli ospedali in cui sono ricoverati i feriti, che hanno incontrato.
Secondo la ricostruzione del giornalista Freddie del Curatolo sul portale malindikenya.net, che cita alcuni testimoni oculari, il pulmino viaggiava lungo la strada che collega Diani beach a Mombasa, una tangenziale di recente realizzazione. Un sorpasso azzardato intentato da un camion allo stesso pulmino avrebbe costretto l’autista di quest’ultimo a uscire fuori strada, lungo il fianco di una collinetta che ha fatto inclinare il mezzo, che si è infine ribaltato.
Secondo un recente rapporto presentato a Marrakech, in Marocco, dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dal Programma statale per la politica dei trasporti per l’Africa (Ssatp), l’Africa ha il tasso più alto di vittime della strada al mondo, con 19,6 decessi ogni 100.000 abitanti: solo in Africa si verifica oltre il 24% dei decessi dovuti a incidenti stradali in tutto il mondo. Il rapporto rileva inoltre che l’impatto di questo fenomeno colpisce in modo sproporzionato gli uomini, gli individui di età compresa tra 18 e 59 anni, e gli utenti considerati più vulnerabili della strada: i pedoni rappresentano il 31% di tutti i decessi, i veicoli a due ruote e i tricicli a motore il 17,5% e i ciclisti il 4,4%, e insieme rappresentano più della metà dei decessi nel continente.
Nonostante una graduale diminuzione del numero di decessi osservata in 22 Paesi africani dal 2010, il continente registra il tasso di mortalità stradale più elevato e il Kenya, in questo, non fa eccezione. A inizio gennaio il figlio del cantante Zucchero, il 27enne Adelmo Blue Fornaciari, ha riportato diverse fratture in seguito a un incidente mentre viaggiava a bordo di un pulmino all’alba, lungo la strada tra Malindi e Watamu, incidente nel quale è morta una ragazza di cittadinanza keniana. Gli incidenti stradali sono aumentati in Kenya negli ultimi due anni e in molti casi ci sono stati vittime: secondo i dati della National transport and safety authority (Ntsa), l’anno scorso 4.748 persone hanno perso la vita in incidenti stradali, con un aumento di 400 vittime rispetto al 2023.