Il Sudan ha chiesto all’Unione africana (Ua) di porre fine alla sospensione della sua adesione. “Il ministro degli Esteri sudanese, Ali Yousif Ahmed, ha inviato una lettera scritta ai ministri degli Esteri degli Stati membri del Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Ua (Aupsc)”, si legge nella dichiarazione, in vista della riunione del consiglio prevista per il fine settimana ad Addis Abeba, in Etiopia.
Il ministro sudanese ha esortato l’Aupsc a riconsiderare la valutazione dell’Ua sulla situazione in Sudan, sottolineando la necessità che il Paese torni al suo “legittimo posto” all’interno dell’organizzazione continentale e riprenda il suo ruolo negli affari africani.
L’Ua aveva sospeso l’adesione del Sudan il 27 ottobre 2021, due giorni dopo che Abdel Fattah Al-Burhan, presidente del Consiglio sovrano di transizione e comandante delle Forze armate sudanesi, aveva dichiarato lo stato di emergenza e sciolto il consiglio di governo.
La guerra in Sudan tra le Forze di supporto rapido (Rsf) e l’esercito sudanese è iniziata ufficialmente il 15 aprile 2023. Mentre l’esercito attualmente sudanese controlla l’Est e il Nord del Paese, le Rsf dominano gran parte del Darfur. Lunedì le Nazioni Unite hanno accusato il gruppo paramilitare di bloccare l’accesso agli aiuti umanitari nella regione.
Gli Emirati Arabi Uniti hanno chiesto un cessate il fuoco in Sudan in vista del mese sacro del Ramadan. Tuttavia, l’appello è stato immediatamente respinto dall’esercito sudanese, che accusa gli Emirati di sostenere le Rsf con forniture di armi, accuse ritenute credibili da esperti Onu e legislatori statunitensi. Gli Emirati Arabi Uniti hanno negato ogni coinvolgimento.
Nel frattempo, l’esercito sudanese ha annunciato progressi militari a Khartoum, rivendicando la riconquista di un’area strategica nel nord-est della capitale. Il 7 febbraio, il generale Abdel Fattah al-Burhan ha dichiarato che un governo di transizione sarà formato a breve.