Ursula von der Leyen, Commissaria europea in visita ufficiale in Senegal, ha visitato ieri pomeriggio l’Istituto Pasteur di Dakar, uno dei centri ricerca d’eccellenza del continente africano. Durante la visita, nel corso di un punto stampa con i giornalisti, ha annunciato un impegno da parte dell’Unione europea di 125 milioni di euro all’Istituto senegalese, denaro volto a finanziare la distribuzione delle dosi di vaccini anti-covid, la formazione delle équipe mediche e il rafforzamento della capacità dell’Istituto di analisi e sequenziamento, “in modo da poter essere un passo avanti rispetto al virus”.
Von der Leyen ha detto che i ricercatori dell’Istituto senegalese “stanno facendo un lavoro straordinario” che fa del Senegal uno dei leader nel settore farmaceutico in Africa e “domani, ne sono certa, in tutto il mondo”: “l’Africa è sulla strada giusta per sviluppare la sua indipendenza farmaceutica”. L’obiettivo è ambizioso e l’Europa, già un anno fa, si era detta disponibile a sostenere gli sforzi del Senegal in tal senso, con l’annuncio di un programma da 1 miliardo di euro proprio da parte della Commissaria europea: “Nell’ambito di quel programma stiamo lavorando con i paesi africani e il settore privato, incluso Biontech” ha detto ieri von der Leyen.
“Accolgo con favore lo sviluppo del Madiba” una nuova struttura dell’Istituto senegalese “che punta a produrre 300 milioni di dosi di vaccino ogni anno” proprio in collaborazione con Biontech: “Dosi made in Africa, per gli africani. E sono orgogliosa che l’Unione Europea stia sostenendo questo progetto”. Von der Leyen ha ricordato che nell’ambito della piattaforma Covax l’Ue ha donato, fino ad oggi, 145 milioni di dosi di vaccino al continente africano e che l’obiettivo è condividerne almeno 450 milioni entro l’estate.
Nel lungo periodo invece “il nostro obiettivo è quello di preparare al meglio i nostri due continenti ad affrontare eventuali future crisi sanitarie”: in tal senso von der Leyen ha annunciato una partnership tra l’Africa Cdc (il centro africano per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive) e le agenzie sanitarie europee. Inoltre, nonostante la posizione della Commissione europea sui certificati digitali di vaccinazione sia sempre stata critica e anzi spesso volta a disincentivarne l’uso nei paesi europei, von der Leyen ha anche detto che “stiamo lavorando con l’Unione Africana per emettere certificati digitali al fine di facilitare i viaggi sicuri, all’interno dell’Africa e da e verso altri continenti”.