di Giulia Filpi
Secondo un recente studio l’Africa ha registrato il livello più alto di apertura delle frontiere degli ultimi nove anni. Il 28% dei viaggi intra-africani avviene ora senza visto, rispetto al 20% del 2016.
Le frontiere africane sono ai loro livelli di massima apertura da 9 anni, secondo quanto riferisce l’ultima edizione dell’indice Africa Visa Opennes Index (Avoi), uno studio che monitora le politiche in materia di tutti gli Stati del Continente.
Lo ha sottolineato nei giorni scorsi una nota pubblicata dall’Unione Africana a margine del suo 38esimo vertice, conclusosi domenica ad Addis Abeba, durante il quale è stata ospitata una presentazione del rapporto.
Secondo i dati più recenti, il 28% dei viaggi intra-africani avviene ormai senza visto: era il 20% nel 2016. Inoltre, il 25% dei viaggiatori africani può ottenere un visto all’arrivo nel Paese di destinazione, sebbene questa cifra sia leggermente diminuita rispetto al 26% del 2023. Tuttavia, il 47% dei viaggi intra-africani richiede ancora l’ottenimento di un visto prima della partenza.

L’indice Avoi quantifica la misura in cui i Paesi africani sono aperti ai visitatori provenienti da altri Stati del continente, analizzando i requisiti di visto di ciascun Paese e valutando quali facilitano maggiormente gli ingressi nel proprio territorio.
Per ogni Paese, l’Avoi calcola il numero di Stati africani i cui cittadini devono ottenere un visto prima di recarvisi, il numero di Paesi i cui cittadini possono ottenere un visto all’arrivo e il numero di Paesi in cui i cittadini possono entrare senza visto. A ogni Paese viene quindi assegnato un punteggio.
Nel 2024, quest’ultimo è migliorato in 17 Paesi, tra i quali spicca la Sierra Leone, che ha mostrato il maggiore aumento nel punteggio. La Sierra Leone ha registrato infatti un aumento del 62% nel punteggio sull’apertura dei visti, passando dal 22esimo posto nel 2023 al 13esimo nel 2024.
Come riferisce il rapporto, durante lo scorso anno, il Paese ha eliminato i visti per ghanesi e nigeriani mentre oggi la Sierra Leone impone l’obbligo di visto prima della partenza solo ai cittadini di Gibuti, Guinea Equatoriale ed Etiopia. Il cambiamento più significativo, secondo l’indagine, è quello per cui i cittadini di 20 nazionalità non devono più richiedere il visto in anticipo. Nel 2024, la Sierra Leone ha inoltre esentato diversi Paesi dal pagamento di una tassa sul visto all’arrivo. Tornando al piano continentale, il punteggio di circa 29 paesi è rimasto invariato, mentre otto paesi hanno ottenuto un punteggio inferiore rispetto a quello registrato precedentemente.
Inoltre, lo studio ha indicato che Benin, Gambia, Ruanda e le Seychelles continuano a occupare le prime posizioni per il secondo anno consecutivo.
La necessità di una maggiore mobilità senza visti per ridurre la migrazione illegale e rafforzare i canali regolari di viaggio è stata il tema di un dialogo di alto livello organizzato dal Gruppo della Banca africana di Sviluppo e dalla Commissione dell’Unione Africana insieme al Summit dell’Ua, che la scorsa settimana ha riunito ministri del commercio e imprenditori del Continente.