L’ex dittatore Yahyia Jammeh, che ha guidato il Gambia tra il 1994 e il 2017 e che vive da allora in Guinea Equatoriale dopo essere stato sconfitto alle elezioni e costretto a lasciare il Paese, ha detto di avere “la ferma intenzione” di tornare nel suo Paese e di assumere nuovamente la guida del suo partito.
Lo si apprende da un’audio con la voce di Jammeh diffusosi giovedì tra i suoi sostenitori dell’Alleanza per il riorientamento e la costruzione patriottica (Apcr), citato dall’Afp: “Ho deciso oggi di riprendere la guida del mio partito e di non affidarla più a nessuno” dice la voce di Jammeh. “Lasciate che coloro che minacciano di mettermi in prigione aspettino fino al mio arrivo. Il giorno delle responsabilità si avvicina e quel giorno regoleremo i conti”.
Dopo che Jammeh è andato in esilio, nel 2022 il governo del Gambia ha approvato le raccomandazioni di una Commissione che ha esaminato le atrocità commesse nell’era Jammeh e ha ordinato di perseguire 70 persone, a cominciare proprio da Jammeh. A dicembre, la Comunità degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) ha sostenuto la necessità di creare un tribunale speciale in Gambia, incaricato di giudicare i crimini commessi sotto il suo regime.