di Valentina Giulia Milani
Le autorità dello Zambia hanno lanciato un allarme in seguito alla morte di alcune persone per attacchi da parte di animali, incidenti che si sarebbero potuti evitare se se si fosse rispettata l’etica delle aree protette della fauna selvatica. Il conflitto uomo-natura in Zambia è lo specchio di una sfida globale più ampia per mantenere un equilibrio tra la protezione della natura e lo sviluppo del Paese.
Le autorità dello Zambia hanno dichiarato di essere preoccupate dopo che tre persone sono morte e una è rimasta gravemente ferita in attacchi separati di elefanti avvenuti in giorni differenti. Le vittime sono due uomini e una donna. “Tutti questi e altri incidenti simili sono deplorevoli e si sarebbero potuti evitare se si fosse rispettata l’etica delle aree protette della fauna selvatica e le regole per evitare di camminare di notte e di molestare gli elefanti”, ha dichiarato Dominic Chiinda, del Dipartimento dei Parchi Nazionali e della Fauna Selvatica, in un comunicato rilasciato nella capitale Lusaka.
Chiinda ha consigliato ai residenti di prestare maggiore attenzione quando attraversano zone frequentate dalla fauna selvatica, cedendo il passo agli elefanti nei loro corridoi di migrazione ed evitando di circondarli o molestarli con rumori insistenti o lanciando oggetti contro di loro.
“Riducete gli spostamenti, in particolare di notte, e non avvicinatevi troppo agli elefanti. Evitate di seguirli o di scattare foto ravvicinate o selfie e mantenete la calma quando vedete un elefante”, ha aggiunto.
Grazie alla sua vasta savana, la nazione dell’Africa meridionale ospita una ricca popolazione di elefanti, con migrazioni occasionali dai paesi vicini, tra cui Zimbabwe, Botswana e Namibia. La maggior parte dei casi di conflitto tra uomo e animali è stata attribuita all’invasione umana nei parchi nazionali e nelle Aree di gestione della fauna (GMAs).
La questione è stata anche dibattuta in Parlamento, dove a selezionati membri è stato conferito il titolo di agenti onorari della polizia della fauna selvatica, per integrare il numero di ufficiali incaricati di pattugliare i 20 parchi nazionali e le 36 GMAs dello Zambia.
Il conflitto uomo-natura in Zambia è infatti un tema complesso che coinvolge diversi aspetti, tra cui la gestione delle risorse naturali, la conservazione della biodiversità e le sfide economiche e sociali affrontate dalle comunità locali. Il conflitto avviene quando le attività umane, come l’agricoltura, l’estrazione mineraria, la deforestazione e l’espansione urbana, entrano in contrasto con la necessità di proteggere l’ambiente e le risorse naturali del Paese.
Lo Zambia è famoso per la sua biodiversità, in particolare la fauna selvatica come elefanti, leoni, rinoceronti e ippopotami. Tuttavia, la crescita della popolazione umana e la necessità di terre coltivabili portano a conflitti tra le comunità locali e gli animali selvatici. Gli elefanti, per esempio, possono distruggere i raccolti, mentre altri animali possono invadere le terre agricole. Questo porta a scontri tra la popolazione e i parchi naturali, con gli agricoltori che chiedono un maggiore controllo sulle terre e le risorse naturali.
L’accesso alle risorse idriche è fondamentale per le comunità rurali, ma la crescita della popolazione e l’uso intensivo delle risorse naturali mettono a rischio la disponibilità di acqua. La gestione inadeguata delle risorse idriche e i cambiamenti climatici rendono difficile garantire l’acqua potabile per tutti, portando a conflitti tra l’agricoltura, l’industria e le necessità delle comunità locali.
Un altro fattore da considerare sono le risorse del sottosuolo. Lo Zambia è uno dei principali produttori di rame e altri minerali, e l’industria mineraria ha un impatto significativo sull’ambiente, inclusa la contaminazione delle acque, la distruzione degli ecosistemi e l’alterazione del paesaggio. Sebbene l’industria mineraria contribuisca all’economia del Paese, le sue attività possono creare conflitti con la protezione dell’ambiente e le persone che dipendono dalle risorse naturali per il loro sostentamento.
Le comunità locali spesso dipendono direttamente dalle risorse naturali per la loro sussistenza, ma la povertà e la mancanza di alternative economiche li spingono a pratiche non sostenibili. L’agricoltura intensiva, l’allevamento e l’uso eccessivo delle risorse naturali per il commercio di legname e carbone sono spesso visti come mezzi necessari per sopravvivere. La mancanza di educazione e risorse per la gestione sostenibile porta a un peggioramento della situazione.
Il conflitto uomo-natura in Zambia riflette una sfida globale di come bilanciare lo sviluppo economico con la protezione dell’ambiente. La crescita della popolazione, l’espansione agricola e l’industria mineraria pongono pressioni significative sulle risorse naturali del Paese. Tuttavia, attraverso iniziative di conservazione, pratiche sostenibili e politiche più inclusive, lo Zambia ha la possibilità di affrontare questi conflitti in modo che sia possibile garantire una crescita economica equa e sostenibile senza compromettere il suo patrimonio naturale.