Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), otto Paesi, sei dei quali in Africa, tra cui Nigeria, Kenya e Lesotho, potrebbero presto esaurire i farmaci contro l’Hiv in seguito alla recente decisione del governo degli Stati Uniti di sospendere gli aiuti esteri. Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, parlando in una conferenza stampa, ha detto che “le interruzioni nei programmi contro l’Hiv potrebbero vanificare 20 anni di progressi” e causare più di 10 milioni di casi aggiuntivi di infezioni da Hiv e tre milioni di decessi correlati all’Hiv, sottolineando che si tratta di “più del triplo del numero di decessi dell’anno scorso”.
Nigeria, Kenya, Lesotho, Sudan del Sud, Burkina Faso e Mali, così come Haiti e Ucraina, esauriranno i farmaci antiretrovirali, che sono dei salvavita, nei prossimi mesi e tutto fa pensare che la situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente. L’ordine esecutivo di Trump ha sospeso gli aiuti esteri per una durata iniziale di 90 giorni, in linea con la sua politica estera “America First”, ma nonostante sia una sospensione e non una misura definitiva questa ha già avuto ripercussioni sui programmi sanitari in tutto il mondo, ostacolando notevolmente le spedizioni di forniture mediche essenziali.
Si stima che nell’Africa subsahariana vivano 25 milioni di persone affette da Hiv, ovvero più di due terzi del totale mondiale di 38 milioni di persone affette da questa malattia. In Nigeria, circa due milioni di persone vivono con l’Hiv e molte di loro dipendono dai medicinali finanziati dagli aiuti statunitensi. Secondo i dati dell’Oms, il Kenya è il settimo Paese al mondo con il maggior numero di persone affette da Hiv, circa 1,4 milioni.