L’esclusione del partito tanzaniano di opposizione Chadema dalle elezioni parlamentari e presidenziali di ottobre da parte della Commissione elettorale e l’arresto del suo leader Tundu Lissu sono fatti politici molto commentato sui giornali tanzaniani del fine settimana e di questa mattina.
Chadema è l’unico dei 19 partiti politici tanzaniani a non aver firmato il codice etico e ad aver annunciato il boicottaggio, è proprio per questo motivo è stato ufficialmente escluso dalla competizione. Deus Kibamba, docente presso il Centro per le relazioni estere del Royal institute of international affairs di Londra, nel Regno Unito, ha dichiarato al quotidiano tanzaniano in lingua inglese The Guardian che ora le elezioni hanno “perso integrità”, spiegando che secondo le leggi tanzaniane la firma del codice etico “non è propedeutica” per la partecipazione alle elezioni e, sottolineando che né la Costituzione tanzaniana né le leggi relative alle elezioni, come il Political parties act, il 2024 Election act o la legge sulla commissione elettorale stabiliscono che il rifiuto di firmare il codice etico porti all’esclusione di un partito.
Chadema, da tempo, sostiene la necessità di riforme politiche e costituzionali per aprire realmente la Tanzania a un corso democratico ma la spiegazione addotta dalla Commissione elettorale per giustificarne la squalifica, spiega Kibamba, “sembra più una strategia per emarginarli”.
Su The Citizen, il quotidiano in lingua inglese più diffuso del Paese, George Kahangwa, docente di scienze politiche all’Università di Dar es Salaam, ha detto che l’esclusione di Chadema indebolisce la competizione democratica: “Chadema è il principale sfidante del Ccm”, il partito al potere, “e senza di loro gli elettori non hanno una vera scelta” e ha detto che secondo lui il rifiuto del partito di opposizione di firmare il codice rafforza l’impegno del Chadema per le riforme: “Sarebbe contraddittorio chiedere riforme e poi accettare elezioni con lo stesso sistema. La loro posizione dimostra un principio, non una sfida”.
Dall’altra parte, il partito al potere mostra i muscoli. Amos Makalla, ex-parlamentare e attuale commissario per la propaganda del partito Chama cha mapinduzi (Ccm, il principale partito del Paese, al potere da decenni) parlando a un evento nel fine settimana ha detto che “la debolezza dei partiti di opposizione” è la conferma della forza del Ccm stesso: Makalla ha citato l’esclusione di Chadema e ha aggiunto che gli altri partiti, “uno è come se non esistesse” mentre l’altro “continua a scomparire”.
Sulla maggior parte dei giornali tanzaniani in lingua swahili, i più letti, la notizia dell’esclusione di Chadema viene data con un tono piuttosto neutro, riportando le dichiarazioni di tutte le parti ma con titoli che recitano, mediamente, “Chadema si ritira dalla competizione (“Chadema yajiondoa rasmi kushiriki Uchaguzi Mkuu”).