L’ente regolatore delle comunicazioni della Tanzania ha concesso ai blogger due settimane di tempo per registrare le proprie piattaforme online all’interno delle nuove regole imposte dal governo sui contenuti online. Una decisione che alimenta le critiche di chi accusa l’esecutivo di voler soffocare la libertà d’informazione.
La nuova normativa, approvata in marzo dal parlamento, rende obbligatorio per i blogger e i proprietari di piattaforme online come i canali YouTube di registrarsi presso le istituzioni e pagare fino a 900 dollari per ottenere la licenza. “Tutti i fornitori di contenuti online sono tenuti a completare la procedura di richiesta entro il 5 maggio ”, si legge in un comunicato pubblicato lunedì dall’Autorità di regolamentazione tanzaniana.
Il provvedimento è stato fortemente criticato dagli attivisti dell’opposizione, che l’hanno definito un atto di repressione del dissenso e della libertà di espressione da parte del governo Magufuli eletto nel 2015. Venerdì il presidente ha esortato le autorità a prendere provvedimenti legali contro chi “abusa” della libertà d’espressione per manipolare l’opinione pubblica con messaggi antigovernativi.
In Tanzania il numero di utenti internet ha raggiunto i 22 milioni nel 2017 (quasi il 44% della popolazione) e la maggior parte utilizza lo smartphone per connettersi.