Un morto, 90 arresti e diversi uffici del partito di governo dati alle fiamme: è il bilancio dei disordini che si sono verificati a Mtwara dopo l’annuncio del governo dell’intenzione di completare la costruzione di un gasdotto osteggiato da almeno una parte della popolazione di questa città del sud della Tanzania. “Caos a Mtwara per il progetto del gas” titola oggi a tutta pagina il quotidiano The Citizen.
Secondo la ricostruzione del giornale, manifestazioni di protesta, scontri tra dimostranti e soldati e assalti a uffici della televisione di Stato e del partito di governo sono cominciati dopo che l’esecutivo ha confermato in parlamento l’intenzione di andare avanti con la costruzione del gasdotto. Il tracciato dovrebbe collegare Mtwara a Dar es Salaam, consentendo di trasportare il metano dei giacimenti offshore del sud della Tanzania verso la capitale economica del paese. La protesta è legata al timore che la regione di Mtwara, una delle meno sviluppate del paese, benefici solo in minima parte dei proventi della produzione di idrocarburi. A gennaio, durante i primi disordini legati alla costruzione del gasdotto, avevano già perso la vita sette persone.