Pastore nei pressi del villaggio di Naiti. Un tempo gli spostamenti del bestiame erano garantiti da un sistema di proprietà collettiva della terra, che dava a tutti la possibilità di condividere l’accesso all’acqua e ai pascoli – Foto di Luca Catalano Gonzaga / Witness Image
Le praterie del Loliondo, nel nord della Tanzania, potrebbero diventare una riserva naturale per i safari e la caccia commerciale. A farne le spese sarebbero migliaia di Masai che in quelle terre vivono e pascolano il loro bestiame. Il moltiplicarsi delle Aree Protette minaccia le comunità indigene, spesso allontanate a forza “per salvaguardare l’ambiente”. Il dilemma tra conservazione della natura e diritti dei nativi è scottante sull’intero pianeta
L’intero servizio sul numero di gennaio-febbraio della Rivista Africa