Sono giorni di tensione in Ciad, Paese cardine degli equilibri del Sahel, governato da anni dalla famiglia Deby. L’uccisione del principale oppositore politico della famiglia, Yaya Dillo Djerou, ha proiettato un’ombra sulle prossime elezioni annunciate per il 6 maggio.
Il principale oppositore del regime Deby, Yaya Dillo Djerou, è morto giovedì scorso ucciso in un assalto delle forze di sicurezza avvenuto nella sede del suo partito. L’uccisione segue un precedente scontro avvenuto presso la sede dell’Agenzia per la sicurezza nazionale del Ciad che, secondo il governo, è stato causato dal Partito Socialista Senza Frontiere (PSF), accuse che Dillo aveva negato. Secondo Evariste Gabnon, portavoce del Partito Socialista Senza Frontiere (PSF), gruppo politico di cui Yaya Dillo era presidente, il leader dell’opposizione sarebbe stato “assassinato dalla Guardia repubblicana”, riporta la Bbc.
Yaya Dillo Djerou ha sempre mantenuto una posizione critica prima verso il defunto Idriss Deby e poi verso Mahamat Deby, generale dell’esercito, presidente del Consiglio militare al potere in Ciad dal 2021, che ha promesso una transizione democratica attraverso regolari elezioni. Questa rivalità con il regime di Déby ha causato tensioni all’interno del gruppo etnico Zaghawa a cui appartengono i due uomini.
Mahamat Déby (foto di apertura) ha assunto la carica di capo dello stato del Ciad dopo la morte di suo padre, Idriss Deby, ucciso dai ribelli al fronte, che ha governato il Paese dal 1990, per 30 anni. L’ingresso di Mahamat nella carica più alta è stato considerato un colpo di stato di palazzo e molti critici hanno definito illegittimo il suo governo. Dal 20 aprile 2021 Déby è stato proclamato dall’esercito presidente della transizione ed è alla guida di una giunta militare composta da quindici generali. Una situazione che avrebbe dovuto arrivare a scadenza entro diciotto mesi, posticipata invece a quasi due anni.
La morte di Dillo e lo scontro tra il governo e il suo partito politico sono avvenuti poco dopo l’annuncio del 6 maggio come data per le elezioni presidenziali del Paese, un annuncio atteso da tempo.
“Attaccare e uccidere Yaya Dillo è stato un modo per mettere a tacere qualsiasi dissenso nel nord del Paese“, afferma la ricercatrice Ladiba Gondeu.
Rimane ad oggi l’interrogativo su chi sarà ora in grado di competere come avversario alle elezioni con Mahamat Déby. La morte di Dillo, la figura dell’opposizione più forte nel Paese, potrebbe avere delle conseguenze politiche, in vista delle elezioni del 6 maggio, un voto che secondo molti osservatori potrebbe non essere del tutto libero ed equo.
La situazione in Ciad – ultimo Paese dell’area che non ha rotto i rapporti con la Francia, ex potenza coloniale – resta ancora molto confusa e preoccupante per gli abitanti della capitale, N’Djamena. Le autorità hanno ordinato un significativo dispiegamento militare.
La mappa del Ciad