La morte dell’oppositore politico Yaya Dillo Djerou è stata confermata dal pubblico ministero presso l’Alta Corte di N’Djamena, Oumar Mahamat Kedelaye, questo giovedì 29 febbraio. Lo scrive il giornale Alwihda Info. Yaya Dillo Djerou era presidente del Partito Socialista Senza Frontiere (Psf). Era un critico del regime al potere da anni, sebbene avesse legami famigliari con il clan Deby.
Secondo le informazioni fornite dal pubblico ministero, Yaya Dillo è morto in seguito all’assalto avvenuto mercoledì 28 febbraio nella sede del suo partito. Secondo quanto riferito, questo violento attacco ha provocato la morte e decine di feriti. Inoltre, ventisei persone sono state arrestate in relazione a questo caso. “La morte di un leader politico come Yaya Dillo è una perdita immensa per il Paese e per chi credeva nei suoi ideali”, scrive il redattore dell’articolo. “È essenziale che le autorità facciano luce su questo incidente per stabilire la verità e garantire giustizia alle vittime”.
Il quartier generale delle Psf, che è anche la residenza del generale Saleh (Saley) Deby, zio dell’attuale presidente, che nelle ultime settimane si è staccato dalla cerchia del potere, e che sarebbe stato arrestato.
“La mia persona è stata presa di mira. Ricordate, è stato in questo stesso anniversario, il 28 febbraio 2021, che hanno fatto la stessa cosa a casa mia. Abbiamo mostrato ingenuità parlando di perdono”, aveva dichiarato mercoledì ad Alwihda Yaya Dillo.
Yaya Dillo aveva anche negato di essere coinvolto nell’attacco avvenuto il 19 febbraio 2024 presso la Corte Suprema e lo aveva denunciato come una messa in scena. “La Corte Suprema è protetta da almeno tre compagnie di gendarmeria”, aveva sottolineato. La conferma della morte di un leader politico come Yaya Dillo solleva interrogativi sulle tensioni politiche e di sicurezza in Ciad. Le circostanze della sua morte sono segnate da reciproche accuse tra le autorità e l’opposizione.
La situazione in Ciad resta ancora molto confusa e preoccupante per gli abitanti della capitale, N’Djamena
Per garantire la sicurezza della città è stato osservato un significativo dispiegamento militare. Le strade sono costantemente monitorate dalla polizia per mantenere l’ordine pubblico ed evitare ulteriori scontri.
“Purtroppo questa situazione ha avuto conseguenze anche sulla vita quotidiana dei cittadini. La connessione Internet rimane interrotta, il che limita notevolmente le comunicazioni e l’accesso alle informazioni per i residenti di N’Djamena”.
I tentativi effettuati stamattina da InfoAfrica di contattare fonti locali tramite WhatsApp in effetti non sono andati a buon fine.
Le scuole private restano chiuse a causa del clima di insicurezza che regna in città. I genitori sono preoccupati per i propri figli e preferiscono non correre il rischio di mandarli a scuola finché la situazione non si sarà completamente stabilizzata.