di Céline Camoin
Hanno suscitato le reazioni del ministero degli Esteri tunisino le dichiarazioni della diplomazia Ue sulla situazione in Tunisia definita da Borrell “molto pericolosa”. “Se la Tunisia crolla – ha aggiunto il rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri – rischia di causare flussi migratori verso l’Ue e causare instabilità in Nord Africa e nel Medio Oriente”, ha aggiunto Borrell.
Commenti “sproporzionati sia in considerazione della consolidata resilienza del popolo tunisino nel corso della sua storia, sia in relazione a una minaccia migratoria verso l’Europa dal sud”: così il ministero degli Esteri tunisino reagisce alla dichiarazione fatta dall’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Josep Borrell, il 20 marzo 2023, Festa Nazionale della Tunisia, che coincide con la Festa della Francofonia, di cui la Tunisia è cofondatrice e presidente in carica.
“Queste osservazioni selettive continuano a ignorare ogni responsabilità per la situazione che ha prevalso in Tunisia e altrove, in particolare dal 2011 e fino al 25 luglio 2021”, si legge nella reazione, pubblicata da alcuni media tunisini
“Accogliendo con favore il sostegno costruttivo di diversi partner, tra cui la vicina Italia, la Tunisia rimane aperta a un partenariato responsabile, rispettoso ed equo con tutti i suoi partner, come ampiamente riflesso dalla dichiarazione del Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea, dello stesso giorno”, sio legge ancora.
Lunedì, il capo della diplomazia Ue ha dichiarato che “la situazione in Tunisia è molto pericolosa”, dopo una riunione dei ministri degli Esteri Ue a Bruxelles. “Se la Tunisia crolla, rischia di causare flussi migratori verso l’Ue e causare instabilità nella regione Mena (Nord Africa e il Medio Oriente). Vogliamo evitare questa situazione”, ha detto. I ministri hanno chiesto a Belgio e Portogallo di inviare rappresentanti in missione in Tunisia per effettuare “una valutazione della situazione per consentire all’Ue di guidare le sue misure”, ha aggiunto.
“L’Unione Europea non può aiutare un Paese che non riesce a firmare un accordo con il Fondo Monetario Internazionale. Il presidente Kais Saied deve firmare con l’Fmie attuare l’accordo, altrimenti la situazione sarà molto grave per la Tunisia”, ha insistito.
Il presidente Saied si è concesso tutti i poteri dal 25 luglio 2021 e ha fatto arrestare molte personalità, a suo dire per sanare la classe politica corrotta e incapace di rispondere alle aspirazioni del popolo. I principali partiti di opposizione denunciano una “deriva autoritaria”.