di Céline Camoin
Niger, Stati Uniti, Marocco e Italia insieme per sconfiggere il terrorismo di Daesh e i suoi affiliati in Africa occidentale. I rappresentanti di questi Paesi si sono incontrati nei giorni scorsi in Niger per discutere e far fronte all’attuale situazione della minaccia terroristica in Africa, in continuo peggioramento, che richiede più che mai risposte rapide ed efficaci. Si stima che la maggior parte degli attacchi terroristici più mortali dell’Africa, in termini di vittime, siano stati registrati nel Sahel.
“Il Sahel si trova nelle immediate vicinanze del bacino del Mediterraneo, il che ne fa un’area sensibile sia per il nostro Paese, che per l’Europa, che per il resto del continente africano, a causa delle capacità di ramificazione di questi gruppi terroristici e la violenza che generano”: lo ha sottolineato Ado Elhadji Abou, segretario generale del ministero degli Affari esteri e della cooperazione nigerino, all’apertura dei lavori della riunione degli alti funzionari del gruppo africano della coalizione globale per sconfiggere Daesh/Isis.
L’obiettivo di questo incontro, che si tiene a Niamey, è sviluppare una strategia basata sulla ricerca per sensibilizzare i partner e le attività antiterrorismo e collaborare per sconfiggere Daesh e i suoi affiliati in Africa occidentale. Fa parte dell’attuazione delle attività del gruppo africano della coalizione globale per sconfiggere Daesh, che comprende Niger, Stati Uniti, Marocco e Italia.
I gruppi separatisti armati rappresentano una minaccia per la stabilità e lo sviluppo del continente africano: lo ha affermato a Niamey il direttore degli affari globali presso il ministero degli Affari esteri, della cooperazione africana e dei marocchini che vivono all’estero, Ismail Chekkori.
“Gruppi separatisti armati, gruppi terroristici e altri gruppi armati al servizio di interessi occulti non sono purtroppo nuovi nel continente africano”, ha detto l’esponente del Marocco, secondo l’agenzia marocchina Map.
L’attuale situazione della minaccia terroristica in Africa sta peggiorando e richiede più che mai risposte rapide ed efficaci, ha affermato il funzionario marocchino, aggiungendo che questa minaccia si sta attualmente diffondendo dalla regione del Sahel ai Paesi africani della costa occidentale.
La maggior parte degli attacchi terroristici più mortali dell’Africa, in termini di vittime, sono stati registrati nel Sahel, ha affermato, osservando che il bilancio delle vittime è aumentato del 48% lo scorso anno. L’Isis continua a sfruttare i confini porosi nella regione del Sahel per portare a termine i suoi attacchi contro obiettivi civili e militari, ha lamentato.
Ha inoltre sottolineato che la stabilità dell’Africa sarà benefica per la sicurezza e la prosperità globali. Ha auspicato la necessità di optare per formule nuove e innovative, che tengano conto delle realtà attuali e dei risultati ottenuti.
“La co-presidenza del Marocco di questo incontro conferma il suo ruolo di primo piano nella lotta al terrorismo, come portatore di pace e stabilità in Africa, sotto la guida del re Mohammed VI”, si è poi vantato il funzionario marocchino.
La sessione di apertura di questo evento si è svolta alla presenza del Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione del Niger, Ado Elhadji Abou, dell’Inviato Speciale del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti per la Global Coalition against Daesh, Ian McCary, l’Inviato Speciale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano per la Coalizione contro Daesh, Stefano Ravagnan, nonché rappresentanti dei membri della Coalizione.
Delegazioni in rappresentanza di diversi Paesi partecipano a questo importante incontro, che si svolge in un contesto caratterizzato dalla preoccupante evoluzione della minaccia terroristica in Africa, nuovo epicentro dell’attività terroristica su scala internazionale. L’incontro sarà sancito da un comunicato stampa finale che evidenzierà le principali raccomandazioni dell’Africa Focus Group.
Lanciato nel 2021, l’Africa Focus Group riunisce un piccolo numero di membri della Coalizione impegnati a rafforzare la lotta al terrorismo in Africa e a coordinare le iniziative esistenti nella lotta al finanziamento del terrorismo Daesh, nello sviluppo di capacità e nella resilienza delle comunità locali.