Il numero di madri che muoiono dopo un taglio cesareo in Africa è 50 volte superiore rispetto a quello dei Paesi sviluppati. Ad affermarlo, uno studio della prestigiosa rivista medica The Lancet.
Secondo il rapporto, che ha coinvolto un campione di 3800 donne in 22 Paesi (la più grande analisi di questo tipo mai eseguita), una donna africana su 200 muore durante o subito dopo un taglio cesareo. In Gran Bretagna, una ogni diecimila. Non solo, ma quasi il 20% delle donne africane ha avuto complicazioni durante il delicato intervento chirurgico. Cioè quasi tre volte in più rispetto agli Stati Uniti.
Ma perché la mortalità è così elevata? Secondo The Lancet, i decessi sono legati alla rottura dell’utero nelle madri che avevano preesistenti complicazioni della placenta, al sanguinamento prima della nascita o durante l’intervento chirurgico e a problemi legati all’anestesia. Gli autori del rapporto però puntano il dito anche contro la carenza di strutture adeguate in tutta l’Africa.
«Migliorare l’accesso alla chirurgia potrebbe consentire ai pazienti di presentarsi prima e prevenire complicazioni e decessi, ma è fondamentale che questo miglioramento si verifichi parallelamente ai programmi volti a migliorare la sicurezza dei pazienti durante il parto cesareo», ha detto C. Bruce Biccard, professore all’Università di Città del Capo.