Ispirato alla storia di una giovane coppia del Mali lapidata a morte per avere avuto due figli fuori dal matrimonio, il film racconta l’occupazione della città di Timbuktu da parte delle forze islamiste.
Il regista abbandona il realismo poetico che lo aveva fin qui contraddistinto per una fotografia patinata e uno svolgimento drammatico fin troppo prevedibile.
Una confezione e un tema perfetti per la nominato agli Oscar 2015 come Miglior film straniero. Ma la forza dei film precedenti, tra tutti Bamako, è svanita.
IL TRAILER DEL FILM