Incitazione all’insurrezione, diffusione di false notizie, apologia del crimine e insulto alla pubblica autorità: sono i capi d’accusa resi noti contro Jean-Paul Oumolou, un attivista dell’opposizione residente in Svizzera, ma che durante un corto soggiorno a Loméè stato intercettato dalle forze dell’ordine lo scorso 4 novembre. Dopo una settimana senza accuse, sono uscite le motivazioni formali della sua detenzione nei locali del Servizio centrale di indagine e investigazione criminale.
Oumolou è un sostenitore della Dynamique Monseigneur Kpodzro (Dmk) e del rivale politico del presidente Faure Gnassingbé, Gabriel Agbeyome Kodjo, che denuncia capi d’accusa inventati. L’attivista è ben noto dalla diaspora togolese ed è presente sui social network con messaggi critici nei confronti dell’attuale regime di Lomé, guidato dal 2005 dal figlio del defunto Etienne Gnassingbé Eyadema, rimasto al potere per 38 anni.
In Svizzera, si è tenuta domenica sera una manifestazione con diverse decine di persone chiedendo la liberazione di Oumolou. Anche davanti alle ambasciate togolesi a Parigi e a Bruxelles si sono presentati alcuni esponenti della diaspora con appelli al rilascio dell’attivista.