Togo, civili in fuga dai villaggi nel nord

di claudia

Numerosi abitanti di villaggi situati nella prefettura togolese settentrionale di Kpendjal hanno deciso ieri di andarsene per cercare posti più sicuri verso il capoluogo della regione delle Savanes, Dapaog, a seguito dell’ultimo attacco subito nella notte tra giovedì e venerdì. “La barbarie dei terroristi a Kpendjal nella notte tra giovedì e venerdì scorso rimane impressa nella mente dei togolesi e rimangono molte preoccupazioni e domande – riferisce la Radiotelevisione Motaog – Nonostante la visita del capo dello Stato e il massiccio dispiegamento di forze dell’ordine e di sicurezza in queste località, le popolazioni sono tutt’altro che rassicurate e preferiscono lasciare i propri villaggi per precauzione”.

Un funzionario sul posto ha riferito a radio Motaog di aver incontrato diversi fulani (o peul, un popolo sparso in vari Paesi africani, generalmente allevatori) indigeni con i loro buoi. Stavano lasciando Bombigou e Borgou. Dicono di avere informazioni che i terroristi stanno tornando, ha riferito la medesima fonte.

Sabato, le forze armate togolesi hanno confermate le notizie, riferite venerdì dalla stessa emittente, di un attacco a vari villaggi con un bilancio di diversi morti e feriti. Si tratta del quarto attacco perpetrato dal novembre 2021 in questa parte del Togo, al confine con il Burkina Faso, da dove stanno compiendo incursioni diversi gruppi definiti jihadisti. “Individui armati non identificati hanno compiuto attacchi coordinati e complessi in diversi villaggi situati nelle prefetture di Kpendjal e Kpendjal-Ovest nella regione di Savanes”, secondo un comunicato stampa letto alla televisione di Stato”. I feriti sono stati assistiti dalle forze armate togolesi e trasferiti in ospedali per cure, secondo la stessa fonte, senza dare un numero preciso di vittime uccise.

“Il nostro Paese è stato nuovamente oggetto di molteplici incursioni nell’estremo nord. Attualmente è in corso un’indagine e si teme che ci siano vittime”, ha annunciato il ministro delle Comunicazioni e portavoce del governo, Akodah Ayewouadan, alla radio locale Kanal Fm. Ha affermato che questo attacco non aveva preso di mira “una posizione” della polizia o dell’esercito.

Mali, Burkina Faso e Niger sono alle prese con le insurrezioni jihadiste e gli Stati costieri vicini come Benin, Ghana, Togo e Costa d’Avorio sono preoccupati da diversi anni per le ricadute sul loro territorio. Una recente serie di raid al confine in Togo e Benin ha confermato questi timori.

Il fine settimana precedente, era stato un errore delle forze armate togolesi dispiegate nel nord per contrastare i terroristi, a prendere di mira un gruppo di ragazzi innocenti, uccidendo sette di loro e causando due feriti.

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