di Céline Camoin
Sconvolge il sistema ai vertici dello Stato la nuova Costituzione adottata lunedì dall’Assemblea nazionale togolese, su proposta del partito di maggioranza, l’Unir. Con la nuova Costituzione, il capo dello Stato non governerà più, sarà simbolo dell’unità nazionale, figura di riferimento per tutti i cittadini, per un solo mandato di 6 anni.
Nei giorni scorsi si erano espressi contro i partiti di opposizione Fdr, Anc, Addi e Santé du peuple, e il Parti des Togolais di Nathanyel Olympio. In sostanza, la minoranza denuncia un ennesimo stratagemma per il consolidamento al potere della classe politica. Deplora che il popolo non sia stato consultato su un cambio così importante. A detta dell’opposizione, stiamo assistendo a una manovra che mira ad affidare legalmente a un pugno di eletti il potere di decidere chi governa il Paese.
Ormai, con la nuova Costituzione, il capo dello Stato non governerà più, sarà simbolo dell’unità nazionale, figura di riferimento per tutti i cittadini, per un solo mandato di 6 anni.
Chi governa sarà il presidente del Consiglio dei ministri, con piena autorità e potere di gestire gli affari di governo e di essere ritenuto responsabile di conseguenza. Il capo del governo è eletto dalla Camera bassa del Parlamento (Assemblea nazionale) ed esercita piena e inequivocabile autorità e potere sull’amministrazione quotidiana degli affari statali. È responsabile nei confronti della Camera bassa del Parlamento che è l’incarnazione della volontà sovrana del popolo.
“Il Presidente del Consiglio dei ministri è eletto per un mandato di 6 anni rinnovabile”, precisa l’articolo della Costituzione della Quinta Repubblica.
“Tale disposizione potrà essere modificata solo mediante referendum”, sottolinea il testo, precisando che dei mandati già svolti e di quello in corso alla data di entrata in vigore della nuova legge costituzionale “non si tiene conto”. Stessa cosa per i deputati, il cui mandato è ora di 6 anni, rinnovabile una sola volta.
Inoltre, i diritti e i doveri dei cittadini sono ormai sanciti in una solenne dichiarazione dei diritti e dei doveri fondamentali allegata alla Costituzione e che ha pieno valore costituzionale. La garanzia dei diritti e dei doveri fondamentali è assicurata da una Corte costituzionale che esercita il controllo di costituzionalità delle leggi sia a priori (prima della promulgazione della legge) che a posteriori (nel corso del processo davanti ai giudici ordinari).
Allo stesso modo, il testo pone la giustizia ordinaria sotto l’autorità di una Corte di cassazione. La Corte Suprema viene abolita. Per quanto riguarda le autorità indipendenti, l’ex Alta Autorità per la regolamentazione delle comunicazioni si arricchisce di nuove missioni che integrano nuove sfide comunicative (piattaforme online e social network). Viene creata un’alta autorità per la trasparenza nella vita pubblica per soddisfare i nuovi standard costituzionali in termini di etica nella vita pubblica.
Il Mediatore della Repubblica è stato istituito il Protettore del Cittadino, la cui vocazione è quella di tutelare gli individui contro gli abusi della pubblica amministrazione.
Con 100 articoli, la nuova costituzione togolese ratifica una Quinta Repubblica che pone al centro della vita politica nazionale il Parlamento nelle sue due camere, l’Assemblea Nazionale e il Senato, che saranno in gran parte emanazione delle autorità locali del Paese.