Agbéyomé Kodjo, principale sfidante dell’attuale presidente togolese Faure Gnassingbé alle ultime elezioni di febbraio, risulta introvabile: vive infatti nella clandestinità dopo aver rifiutato di presentarsi a una convocazione della Giustizia il 10 luglio, temendo per la sua sicurezza. Ieri, la Giustizia togolese ha emesso nei suoi confronti un mandato d’arresto internazionale, secondo quanto reso noto dal sito della rivista Jeuneafrique.
Il leader dell’opposizione era stato posto sotto controllo giudiziario con divieto di lasciare il Paese senza autorizzazione il 24 aprile scorso, dopo aver passato quattro giorni alla gendarmerie nazionale. L’arresto era arrivato dopo il suo rifiuto di presentarsi a due precedenti convocazioni.
Candidato del Movimento Patriottico per la Democrazia e lo Sviluppo (MPDD), con il 19,46% dei voti Kodjo era arrivato secondo alle elezioni del 22 febbraio scorso, apparentemente vinte dal presidente uscente Faure Gnassingbé, che si era accaparrato il 70, 78% dei suffragi. In marzo, Kodjo aveva presentato ricorso alla Corte Costituzionale che aveva confermato i risultati, per poi perdere l’immunità parlamentare dopo essere stato accusato dalla procura di Lomé di essersi auto-proclamato presidente della Repubblica, capo di Stato e capo supremo delle forze armate, facendo appello alla mobilitazione contro il potere.
Faure Gnassingbé è salito al potere nel 2005 dopo la morte di suo padre Eyadema, che aveva governato con il pugno di ferro il Togo per 38 anni.