Togo: Monsieur Papillon

di AFRICA

Le foreste nella regione togolese degli Altopiani sono popolate da miriadi di insetti volanti delle specie più svariate. A vegliare su di loro c’è Prosper Nyanu, “l’uomo-farfalla”.

Sguardo sveglio, fisico asciutto e tonico, Prosper Nyanu si muove nella foresta con passo deciso. Attento ai rumori più lievi, sembra un felino a caccia di una preda. Indossa una tuta mimetica ma è armato solo di un innocuo retino: va a caccia di farfalle e falene.

Nato 55 anni fa in un villaggio nei pressi di Kpalimé, nella regione degli Altopiani, Prosper ha dedicato la sua vita allo studio e alla difesa degli insetti volanti che popolano in quantità eccezionali queste colline verdeggianti. In Togo lo chiamano Monsieur Papillon. «Fin da piccolo ho coltivato la passione per queste meravigliose creature. I miei genitori erano coltivatori e io passavo molto tempo in mezzo al verde: ogni minuto era prezioso per fare nuove scoperte sulla natura e sui suoi piccoli abitanti – racconta –. Finora sono riuscito a censire circa cinquecento specie diverse di farfalle. È un patrimonio straordinario per il nostro delicato ecosistema, che ho deciso di proteggere dalla stupidità dell’uomo».

Studioso autodidatta

I contadini locali non amano i lepidotteri. I bruchi di alcune specie di farfalle possono produrre notevoli danni alle colture, dal momento che si nutrono di foglie e succhiano la linfa delle piante. «Vero – ammette Monsieur Papillon con sguardo corrucciato –. Tuttavia, faccio presente che farfalle e falene sono fondamentali per la salvaguardia del nostro habitat: rappresentano un’importante fonte di cibo per altri animali, ma sono anche insetti impollinatori, in quanto assieme alle api diffondono il polline quando si spostano di fiore in fiore».

Prosper, che non ha nemmeno terminato le scuole elementari, ha iniziato a studiare da autodidatta le farfalle e gli insetti della regione. Finché, trent’anni fa, fece conoscenza di un ricercatore francese in visita in Togo, Antoine Agapitos, che lo assoldò come assistente. «Antoine mi chiese di mandargli in Francia gli esemplari che mi capitava di trovare senza vita e che potevano quindi essere utili per studiare i dettagli delle diverse specie. Fu in quel momento che mi venne l’idea di utilizzare quei campioni per fare sensibilizzazione».

Sguardo attento

Prosper comincia così ad andare per le scuole a mostrare a bambini e ragazzi le caratteristiche dei suoi amati insetti: «È importante che i giovani capiscono che le farfalle non sono dannose per i raccolti, anzi, sono alleate dell’uomo e vanno rispettate e ammirate», racconta mentre continuiamo a passeggiare nella foresta di Kpalimé. Di tanto in tanto, la nostra guida mi indica animali minuscoli e mimetizzati che solo i suoi occhi riescono ad avvistare: bruchi, crisalidi, colorate cavallette che sembrano essere state disegnate da un artista, mantidi religiose, cicale, coleotteri e, naturalmente, tantissime farfalle.

«Osservo il loro modo di vivere, le piante di cui si nutrono, le stagioni in cui appaiono: prendo nota di tutto», spiega Monsieur Papillon, che progetta di costruire una grande serra-laboratorio dove poter approfondire i suoi studi. «Le farfalle, per esempio, affollano questa foresta da ottobre fino a fine gennaio. Hanno una vita molto breve, ma prima di morire lasciano le uova dalle quali nascerà il bruco che darà vita a una nuova farfalla… Purtroppo alcune specie si stanno estinguendo, ma negli ultimi anni ho scoperto nuove varietà nate da incroci differenti!».

Mondo colorato

Grazie ai suoi studi e alla sua attività, Monsieur Papillon è diventato una celebrità dell’Africa occidentale: tiene conferenze nelle principali università e talvolta viene invitato in Europa per parlare del proprio lavoro. Col tempo è diventato il punto di riferimento per quanti – studiosi e turisti di ogni nazionalità –sono desiderosi di conoscere il magico regno delle farfalle.

Abituato a non fermarsi mai, Prosper ha aperto nel suo villaggio un piccolo albergo, “Chez Mr Papillon”, proprio alle porte della foresta: sulle pareti ha disegnato delle grandi farfalle colorate, usando pigmenti vegetali da lui stesso prodotti con bacche, foglie e cortecce. «Il turismo sta crescendo. La nostra regione montagnosa offre una vegetazione rigogliosa e cascate mozzafiato, ma è indubbio che le principali attrazioni sono loro, le farfalle. In loro difesa Prosper ha creato assieme a un gruppo di amici un’associazione ambientalista, il Clgpm (Comitato locale di gestione e protezione della foresta di Missahoé). «Lottiamo contro il taglio indiscriminato degli alberi e contro l’uso dei fertilizzanti chimici. Un tempo la selva copriva una superficie di 2.500 ettari, ma due terzi è andata distrutta. Chiediamo al governo di fermare lo scempio in corso, di sostenere le nostre ricerche naturalistiche, e di dichiarare questa zona parco nazionale… Altrimenti dopo la mia morte nessuno potrà difendere le farfalle del Togo».

(testo di Valentina G. Milani – foto di Bruno Zanzottera)

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