Togo: progressi, sfide e lo scoglio dell’alternanza democratica

di AFRICA
Togo-Faure-Gnassingbé

La trasformazione strutturale dell’agricoltura, la Strategia Togo Digital 2025 finalizzata alla trasformazione digitale sostenibile, l’assicurazione sanitaria universale e l’accelerazione della costruzione di infrastrutture sanitarie, il consolidamento della democrazia, sono stati punti salienti del discorso alla nazione del presidente del Togo, Faure Gnassingbé, pronunciato mercoledì in occasione del 62° anniversario dell’indipendenza della nazione.

“Nonostante la difficile situazione economica, il nostro Paese registra un tasso di crescita economica del 5,3% per l’anno 2021”, ha vantato il capo dello Stato.

L’agricoltura, ha precisato, “resta un pilastro essenziale della nostra politica di sviluppo”, ha detto, annunciando la creazione, a fine anno, di un’agenzia di trasformazione agricola, maggiore attenzione alla meccanizzazione e all’irrigazione, per aumentare la produttività e le rese agricole. “Viste le tensioni nei circuiti di approvvigionamento globale, il governo ha già adottato tutte le misure per garantire la disponibilità e l’accesso dei produttori ai fertilizzanti a prezzi agevolati”, ha assicurato.

Il presidente Faure Gnassingbé, ricorda il canale Africa24, intende fare del suo Paese un importante hub tecnologico per portare il contributo digitale al 10% del Pil, domare il mercato africano attraverso la Continental Free Trade Area e entrare a far parte del Commonwealth per diversificare i suoi partenariati, attraverso l’attuazione delle priorità nazionali incluse nella roadmap del governo 2020-2025.

Sul piano sociale, il presidente ha evocato nel suo discorso l’assicurazione sanitaria universale,  l’accelerazione della costruzione di infrastrutture sanitarie e “l’entusiasmo già suscitato dal programma Wezou, per il sostegno alle donne incinte e ai neonati”.

Gnassingbé ha poi affermato che la democrazia si sta consolidando, un parere che non è affatto condiviso con tutti. L’attuale presidente è infatti il successore del padre, Etienne Gnassingbé Eyadema, rimasto al potere dal 1957 fino al decesso nel 2005. Le ultime elezioni presidenziali del 22 febbraio 2020 sono contestate dal principale candidato dell’opposizione, Gabriel Agbéyomé Kodjo, che continua a ritenersi il vero vincitore. L’ex primo ministro era stato arrestato dopo aver contestato i risultati elettorali ed essersi autoproclamato vincitore e vive in un luogo nascosto. Una delle più note figure del movimento d’opposizione al regime di Faure Gnassingbé è monsignor Kossi Philippe Fanoko Kpodzro, arcivescovo emerito di Lomé, che vive in esilio per timori per la propria incolumità.

Amnesty International denuncia, tra l’altro, violazioni della libertà d’espressione, pressioni sui media, ostacoli alla libertà di associarsi.

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